Letture per il finesettimana #40

[pubblicato su Scienza in rete il 9 luglio 2021]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo della vulnerabilità degli edifici al cambiamento climatico, della crisi dei microchip, delle pratiche scorrette e fraudolente nella scienza, del ruolo sempre più importante degli amministratori della ricerca, dell’opportunità di bandire le navi da crociera dalla laguna di Venezia per limitarne l’impatto ambientale e diamo gli ultimi aggiornamenti su Covid-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 La maggioranza degli edifici non sono progettati per il cambiamento climatico
L’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, come ondate di calore o alluvioni, mette a rischio la stabilità e la sicurezza degli edifici in cui abitiamo. Per esempio, durante un’ondata di calore la temperatura interna delle case può aumentare a tal punto da causare problemi di salute a chi le occupa. Ma, al di là degli eventi estremi, l’aumento delle temperature medie e dell’umidità può mettere a rischio la stabilità delle strutture che abbiamo costruito, in particolare quelle fatte di cemento armato. Gli edifici diventeranno più sensibili ai processi di ossidazione nelle zone costiere, e l’aumento della concentrazione di anidride carbonica aumenterà il fenomeno della carbonatazione responsabile della corrosione del ferro contenuto nel cemento armato. Queste dinamiche potrebbero essere all’origine del crollo del condominio di 12 piani a Miami in Florida, sulle cui cause è in corso un’indagine [The Conversation]

2 Non ci sono abbastanza microchip per via di una catena di approvvigionamento poco flessibile
Lo spirito della legge di Moore, l’aspettativa che chip economici e potenti saranno prontamente disponibili, è minacciato dal fatto che lo sviluppo e la produzione dei microchip più economici, quelli utilizzati in smartphone e TV, sono nelle mani di un piccolo numero di produttori con capacità produttive limitate. La produzione di chip richiede centinaia di passaggi e mesi di tempo di produzione, e l’industria dei semiconduttori non riesce a soddisfare l’aumento della domanda causato dalla pandemia [MIT Technology Review]

3 Le pratiche scorrette nella ricerca sono più frequenti di quello che si pensava
Questa è la conclusione del più grande studio sull’integrità dei ricercatori condotto nei Paesi Bassi dall’Amsterdam University Medical Center. Dall’analisi dei quasi 7 000 questionari compilati dai ricercatori olandesi è emerso che più di metà fa ricorso regolarmente a pratiche di ricerca discutibili e l’8% ha ammesso di aver compiuto scorrettezze gravi negli ultimi tre anni. Lo studio ha anche trovato un’associazione tra frequenza delle condotte scorrette e pressione alla pubblicazione, osservando che gli studenti di dottorato sono leggermente più inclini a questo tipo di comportamenti. Non ci sono motivi per pensare che i Paesi Bassi siano in una condizione peggiore degli altri, anzi. Dopo il caso dello psicologo Diederik Stapel, che per anni falsificò i dati pubblicati in decine di articoli scientifici, le istituzioni hanno lavorato intensamente per promuovere l’integrità nella ricerca, approvando nel 2018 un codice di condotta nazionale [Science]

4 I manager della ricerca
Lavorare nel settore dell’amministrazione per la ricerca scientifica richiede competenze sempre più sofisticate, che vanno dalla capacità di supportare i ricercatori nella richiesta di fondi, alla conoscenza delle norme etiche e di sicurezza dei dati che si applicano, per esempio, nella ricerca medica. I professionisti di questo settore necessitano di un maggior riconoscimento, che in parte è arrivato ma che spesso è ancora insufficiente. Alcuni di questi amministratori vengono essi stessi da un percorso di ricerca scientifica, altri da scuole di business e management o di pubblica amministrazione. Tuttavia, di recente si stanno diffondendo corsi di studio dedicati, soprattutto negli Stati Uniti, ed esistono ormai diverse associazioni di settore [Nature]

5 È ora di bandire le navi da crociera dal porto di Venezia?
Quando, all’inizio di giugno, le navi da crociera hanno ricominciato ad attraversare le acque del canale della Giudecca, dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, hanno trovato ad aspettarle alcuni contestatori che, su piccole imbarcazioni, gli urlavano di andare via. L’impatto ambientale delle navi da crociera sulle acque e sull’inquinamento della laguna è aggravato da quello sull’economia e il tessuto sociale. I turisti delle crociere passano solo qualche ora in città e spendono poco. L’UNESCO ha fatto sapere che potrebbe inserire Venezia nella lista dei siti patrimonio dell’umanità a rischio ma nel frattempo il parlamento e le amministrazioni locali faticano a trovare una soluzione. In occasione del summit del G20 in corso sull’isola dall’8 al 12 luglio le navi da crociera sono state bandite. Alcuni chiedono di prolungare il divieto fino a quando il porto merci di Marghera non sarà attrezzato anche a ricevere passeggeri, altri sostengono che neanche questa sarebbe una soluzione perché Porto Marghera fa parte della laguna e l’impatto ambientale non sarebbe poi così ridotto [The New York Times]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  In Africa la peggiore settimana dall’inizio della pandemia con 250 000 nuovi casi diagnosticati nella settimana dal 28 giugno al 4 luglio [The New York Times]
×  Due studi di laboratorio, uno condotto in Francia e pubblicato sulla rivista Nature e l’altro negli Stati Uniti descritto in una lettera al New England Journal of Medicine, sottolineano l’importanza di ricevere due dosi di vaccino per proteggersi dalla variante Delta [The Washington Post]
×  Lunedì il Ministero della Salute israeliano ha annunciato i risultati di uno studio osservazionale: due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech avrebbero un’efficacia del 64% nel prevenire le infezioni sintomatiche, rispetto al 95% stimato prima che la variante Delta diventasse dominante nel paese. Tuttavia, la stima è affetta da grandi incertezze e alcuni scienziati ritengono, in particolare, che possa trattarsi di una sottostima [The New York Times]
×  Pfizer-BioNTech ha annunciato che sta sviluppando una nuova formulazione del vaccino da somministrare come richiamo contro la variante Delta a sei mesi dalla seconda dose, ma molti esperti ritengono che non ci siano prove scientifiche sufficienti a giustificarne la necessità [The New York Times]
×  Il primo ministro britannico ha annunciato lunedì che il 19 luglio verranno revocate le ultime misure di contenimento del contagio, nonostante il paese attraversi la terza ondata con oltre 25 000 contagi al giorno. C’è però il rischio che, nonostante i vaccini, il sistema sanitario vada sotto stress al picco previsto in agosto [The Guardian]
×  Cento scienziati hanno firmato una lettera sulla rivista medica The Lancet per chiedere a Johnson di rivedere la sua decisione sulle riaperture del 19 luglio. Milioni di nuove infezioni, soprattutto nei giovani non vaccinati, rischierebbe di creare una generazione con problemi cronici di salute il cui impatto durerebbe per decenni [The Lancet]
×  Dopo tre mesi in cui i nuovi casi diagnosticati settimanalmente erano in discesa, per la prima volta questa settimana in Italia sono tornati a salire, anche se di poco (5 808 contro 5 136) [Il Post]
×  In Francia il numero di nuovi casi giornalieri ha superato 4 000 e il governo discute l’opportunità di istituire l’obbligo vaccinale per i sanitari e nuove misure di contenimento [Le Monde]

La consulenza scientifica al Parlamento: il caso del 5G

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 30 ottobre 2020]

Non potrebbe apparire più urgente che in questo momento storico la necessità di strutture e processi che garantiscano l’accesso dei politici alla conoscenza scientifica e tecnologica, soprattutto quando questa è in evoluzione e presenta aspetti su cui non c’è consenso unanime fra gli esperti.

Proprio di questa necessità abbiamo discusso (Chiara Sabelli e Luca Carra) durante il dibattito ‘5G in Parlamento. Il ruolo della conoscenza scientifica’, organizzato all’interno del Festival della Scienza di Genova, quest’anno dedicato al tema ‘Onde’.

Il caso della tecnologia 5G è particolarmente ricco di spunti e ci ha permesso di confrontare l’esperienza del Parlamento italiano con quella del Parlamento britannico, grazie alla testimonianza di Lorna Christie, consulente presso il Parliamentary Office for Science and Technology (POST), l’ufficio di consulenza scientifica al servizio del Parlamento britannico da oltre 30 anni, e autrice del documento pubblicato dal POST sul 5G. Il dibattito ha inoltre beneficiato del contributo di tre scienziati, Alessandro Armando dell’Università di Genova, Angela Benedetti dello European Center for Medium-Range Weather Forecasts e Alessandro Vittorio Polichetti dell’Istituto Superiore di Sanità, che ci hanno permesso di capire la complessità di alcuni rischi posti dallo sviluppo della nuova generazione di comunicazioni mobili e dunque di apprezzare la portata della sfida normativa e politica che i Parlamenti di tutto il mondo stanno affrontando. Continua a leggere La consulenza scientifica al Parlamento: il caso del 5G

Letture per il finesettimana #4

[originariamente pubblicato su Scienza in rete il 9 ottobre 2020]

Buon venerdì,
questa settimana leggiamo dei Nobel assegnati per la medicina, la fisica e la chimica, di quello che abbiamo imparato finora sull’evoluzione di un caso moderato di infezione da coronavirus, del paragone tra industria dei social media e del tabacco e di quasi 16 mila casi mancanti nel Regno Unito a causa di un foglio di calcolo Excel con un numero di colonne limitato.
Buona lettura e al prossimo venerdì (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione )

1 Premio Nobel per la chimica alle scienziate di CRISPR
Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato alla francese Emmanuelle Charpentier e all’americana Jennifer Doudna per le “forbici molecolari”. L’Accademia svedese ha premiato le due ricercatrici per lo sviluppo del sistema universale di editing del genoma Crispr-Cas9 [Le Monde]

2 Il Nobel per la fisica ai buchi neri
Al fisico matematico inglese Roger Penrose è andato metà del premio per il suo articolo del 1965 che mostrava che “la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”. L’altra metà del premio è condivisa dagli astrofisici Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per le osservazioni rivoluzionarie di stelle in orbita attorno al centro della Via Lattea che hanno suggerito che un oggetto supermassiccio, invisibile e compatto dovesse risiedere lì [Quanta Magazine]

3 Il Nobel per la medicina è andato a tre scienziati che hanno scoperto insieme l’epatite C
Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice “hanno reso possibili esami del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite”, ha dichiarato l’Assemblea svedese delle scienze. Prima della scoperta del virus dell’epatite C nessuno sapeva perché molte persone che ricevevano trasfusioni di sangue sviluppassero epatite cronica. Alter ipotizzò che un virus allora sconosciuto potesse essere la causa principale della patologia, mentre Houghton isolò il genoma del virus. Rice fornì poi la prova finale che il virus dell’epatite C è in grado di causare da solo l’epatite [Vox]

4 Una rappresentazione grafica del corso di un’infezione da SARS-CoV-2
La grande quantità di dati ormai disponibile ha permesso agli scienziati di ricostruire l’evoluzione di un caso sintomatico di infezione da coronavirus. Dall’esposizione, all’insorgere dei sintomi, fino alla guarigione, come cambia la carica virale? Quando raggiunge il suo picco? Qual è la finestra di tempo più opportuna per effettuare i diversi tipi di test? E qual è l’effetto di mascherine e distanziamento sociale? Un riassunto grafico di quello che abbiamo imparato fin qui [The New York Times]

5 Per regolare i social media prendiamo esempio dall’industria del tabacco
Tim Kendall, ex dirigente di Facebook, ha paragonato i social media all’industria del tabacco in una testimonianza difronte al Congresso. In particolare Kendall ha detto che entrambi si sono impegnati per aumentare la dipendenza dei loro clienti. Favorire la diffusione di disinformazione, teorie cospirazioniste e fake news può essere paragonato all’impiego di sostanze chimiche come i broncodilatatori che permettono al fumo di raggiungere più facilmente i polmoni. Nella lotta alla dipendenza dal tabacco è stato cruciale limitare i luoghi in cui è legale fumare, nello stesso modo i social media dovrebbero fare in modo che contenuti ingannevoli raggiungano il minor numero di persone possibile [MIT Technology Review]

6 La debacle di Excel
Sono 15 841 i casi mancanti nella settimana tra il 25 settembre e il 2 ottobre nel Regno Unito che sono stati comunicati solo successivamente. La responsabilità è di un foglio di calcolo Excel usato per tracciare il numero di casi positivi e che ha un numero limitato di colonne, 16 384. Quando il numero di nuovi casi ha superato questo limite il file non li ha più conteggiati [BBC]

A che punto siamo con il 5G?

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 5 ottobre 2020]

Mercoledì il segretario di stato americano Mike Pompeo è arrivato a Roma e ha incontrato il primo ministro Giuseppe Conte e il ministro degli esteri Luigi Di Maio. Al centro dei due colloqui la posizione italiana sull’impiego di componenti elettroniche del colosso cinese Huawei nella costruzione della rete di telecomunicazioni mobile di ultima generazione. Conte e Di Maio hanno rassicurato Pompeo: l’Italia si allineerà all’Unione Europea, mettendo al centro delle sue scelte la sicurezza nazionale e comunitaria.

A luglio la Commissione Europea aveva richiamato gli Stati membri a diversificare i fornitori della filiera 5G, pochi giorni dopo l’annuncio del governo inglese che ha imposto il divieto di utilizzo della tecnologia Huawei nella parte core della rete e un limite del 35% sul suo impiego nelle parti periferiche.

Intanto diversi Paesi europei stanno lanciando la rete 5G servendosi di componenti della svedese Ericcson che commercializza stazioni radio base già abilitate per la trasmissione 5G dal 2015. Tuttavia uno studio ha recentemente stimato che un bando alle componenti Huawei comporterebbe in Italia un aumento dei costi di costruzione della rete del 19%, ovvero quasi 300 milioni di euro in più ogni anno per dieci anni (lo studio, bisogna dirlo, è stato realizzato dalla società Oxford Economics su commissione di Huawei stessa).

Il bando a Huawei si inserisce in un dibattito più ampio sui rischi che la quinta generazione di comunicazioni mobili avrà in termini di sicurezza, sia personale che collettiva. Le Monde ha raccolto le voci che sembrano circolare maggiormente sul 5G classificandole in ‘vero’, ‘falso’ e ‘non si sa’. Molte di queste riguardano gli effetti sulla salute umana, l’argomento che senz’altro desta la maggiore preoccupazione tra i cittadini. I quesiti a cui Le Monde prova a dare una risposta possono essere raggruppati in tre categorie: rischi per la salute, rischi per la sicurezza e rischi per l’ambiente, tra cui spicca quello per l’accuratezza delle previsioni meteorologiche.

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L’Italia accelera sui brevetti

[pubblicato originariamente su Scienza in rete l’8 marzo 2018]

Bruxelles, 7 marzo 2018. “L’innovazione è il driver principale dell’economia europea, e globale più in generale”, ha dichiarato Benoit Battistelli, presidente dello European Patent Office presentando ieri a Bruxelles i risultati della sua organizzazione per l’anno 2017. Il numero di application, ovvero di richieste depositate da industrie, piccole e medie imprese, università, istituti di ricerca e singoli individui per proteggere la proprietà intellettuale delle loro invenzioni, è aumentata del 3,9% rispetto al 2016, stabilendo il nuovo record di 165.590 richieste. I brevetti accettati sono stati 105.635 contro i 95.940 del 2016. La correlazione tra spinta innovativa e crescita dell’economia, ha affermato Battistelli, non è una novità, ma un recente studio realizzato insieme a EUIPO, lo European Union Intellectual Property Office, ne ha misurato per la prima volta la dimensione. Secondo il presidente la catena di trasmissione è rappresentata dagli investimenti in ricerca e sviluppo.

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SESAME: un acceleratore per il Medio Oriente

SESAME, Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East, è il nome del primo acceleratore di particelle costruito in Medio Oriente. Voluto dall’UNESCO, è stato finanziato dall’Unione Europea e supportato scientificamente dal CERN. Il laboratorio si trova  vicino alla città di Allan, nel Nordovest della Giordania. SESAME sarà organizzato sul modello del CERN, con un consiglio direttivo in cui siedono i paesi membri: Bahrain, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Palestina e Turchia. È loro la responsabilità della direzione del centro di ricerca, incluse le questioni di natura finanziaria. Ai paesi osservatori, tra cui Unione Europea, USA e Brasile, è affidato invece un ruolo di consulenza. L’obiettivo del progetto è quello di produrre scienza e tecnologia di frontiera e allo stesso tempo di favorire il dialogo tra i paesi dell’area, costruendo ponti culturali che superino le contrapposizioni politiche.

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