Letture per il finesettimana #34

[pubblicato su Scienza in rete il 30 maggio 2021]

Buona domenica,
questa settimana parliamo dell’espulsione di uno scienziato dalla National Academy of Science per molestie sessuali, di software che prevedono i nostri comportamenti in base ai micromovimenti della testa, di una legge universale che descrive gli spostamenti delle persone, della difficoltà di studiare le nuvole e il loro ruolo nel cambiamento climatico e della più dettagliata mappa tridimensionale dell’Universo mai realizzata prima.Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione).

1 L’astronomo Geoff Marcy espulso dalla National Academy of Science per molestie sessuali
È la prima volta che accade nei 158 anni di storia dell’accademia. La decisione è stata possibile dopo che la NAS ha aggiornato il suo regolamento interno, ammettendo la possibilità di espulsione nei casi di cattiva condotta. Marcy era stato forzato a dimettersi dall’università di Berkeley nel 2015 dopo essere stato trovato colpevole di molestie ai danni di suoi studenti. Da allora lavora per una società non profit. L’indagine della NAS però è stata avviata su segnalazione dello scienziato francese François-Xavier Coudert, che ha accusato di molestie anche altri tre scienziati che fanno parte della NAS. Le indagini sui loro comportamenti sono ancora in corso [Science]

2 I software che analizzano i movimenti della testa per prevedere i comportamenti non hanno basi scientifiche solide
Questa è la conclusione di un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Science, Technology and Society, riguardo l’algoritmo Vibraimage. Si tratta di un sistema digitale che quantifica lo stato mentale ed emotivo di un soggetto analizzando le riprese video dei movimenti della testa. Vibraimage è utilizzato da polizia, operatori di centrali nucleari, sicurezza aeroportuale e psichiatri in Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud, ed è stato utilizzato in occasione di due giochi olimpici, una coppa del mondo e un vertice del G7. Tuttavia non ci sono prove empiriche affidabili per la sua efficacia: molte affermazioni fatte sui suoi effetti sembrano non dimostrabili [The Conversation]

3 Una nuova legge universale che descrive gli spostamenti delle persone
Uno studio condotto dal Senseable City Laboratory dell’MIT e pubblicato su Nature, ha sfruttato oltre tre miliardi di geolocalizzazioni raccolte dagli smartphone di 8 milioni di utenti per studiare come le persone si spostano in città e dalle zone limitrofe verso le città. Hanno trovato uno schema che si ripete in tutte le città che hanno analizzato, e che sono molto diverse fra loro (Boston, Singapore e Dakar tra le altre). Lo schema che hanno trovato è il seguente: il numero di visitatori in un certo luogo diminuisce come l’inverso del quadrato del prodotto fra frequenza di visita e distanza di viaggio. Questa legge potrebbe aiutare a studiare la produttività delle aree metropolitane, organizzarne i sistemi di trasporto, ma anche capire meglio come si trasmettono le malattie infettive [Vice]

4 La più grande sorgente di incertezza sul cambiamento climatico sono i nostri comportamenti. Subito dopo vengono le nuvole
Se una determinata area vedrà più precipitazioni, siccità, riscaldamento o raffreddamento nei prossimi anni dipende dal tipo di nuvole presenti. Ma gli scienziati faticano ancora capire che ruolo svolgeranno le nuvole. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati sull’enorme varietà di nuvole esistenti, in parte alla mancanza di potenza di calcolo e in parte a dei vuoti nei dati storici raccolti a riguardo [Vox]

5 La più dettagliata mappa tridimensionale dell’Universo
A realizzarla è stata la collaborazione Dark Energy Survey, che usando il telescopio Victor Bianco del NOIRLab’s Cerro Tololo Inter-American Observatory in Cile ha studiato un quarto del cielo australe per un totale di 300 milioni di galassie. Analizzando 100 milioni tra le galassie più distanti, il gruppo ha potuto mappare la concentrazione di materia oscura e questo gli ha poi permesso di studiare la distribuzione dell’energia oscura, la forza responsabile per l’espansione dell’Universo. L’ipotesi, suggerita da diverse altre osservazioni sperimentali, è che l’energia oscura sia uniforme nel tempo e nello spazio. Lo studio del Dark Energy Survey ha offerto la conferma più stringente di questa ipotesi [Nature]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Come possono i paesi ricchi correggere la rotta sulle vaccinazioni per raggiungere una più equa distribuzione delle dosi a livello globale ed evitare così la “catastrofe morale” denunciata dal direttore dell’OMS mesi fa? [Science]
×  Le mascherine funzionano [Science]
×  Biden chiede all’intelligence statunitense di investigare sull’ipotesi che SARS-CoV-2 abbia avuto origine al Wuhan Institute of Virology [The New York Times]
×  EMA ha raccomandato di estendere le indicazioni del vaccino Pfizer/BioNTech per includere anche i bambini tra 12 e 15 anni [EMA]
×  La Germania intende vaccinare il 60% dei bambini e adolescenti tra i 12 e i 18 anni entro agosto [Süddeutsche Zeitung]
×  A New York, se ti vaccini in uno dei centri organizzati in alcune stazioni ferroviarie o metropolitane, ti offrono un abbonamento settimanale o una corsa a Long Island [The New York Times]
×  Tre quarti dei nuovi casi registrati nel Regno Unito nell’ultima settimana (che in totale sono quasi il doppio della scorsa) sono dovuti alla variante B.1.617.2. Questo sembra dovuto soprattutto alla sua maggiore contagiosità, ma i dati preliminari indicano anche che la protezione conferita dai vaccini dopo la prima dose è ridotta rispetto a quella contro la variante B.1.1.7, mentre la protezione resta molto alta dopo la seconda dose [The Guardian]
×  L’immunità contro COVID-19 potrebbe durare almeno un anno, addirittura di più in coloro che hanno avuto la malattia e poi si sono vaccinati. Lo studio, che ha analizzato il midollo osseo di guariti e vaccinati, è stato pubblicato su Nature e ha delle implicazioni riguardo la necessità di richiami periodici del vaccino [The New York Times]
×  Un gruppo di ricercatori tedeschi sostiene di aver capito quale sia la causa delle rare trombosi con piastrinopenia causate dal vaccino AstraZeneca e come intervenire per evitarle [Financial Times]

Su Reddit non ci sono le echo chambers

[pubblicato su Scienza in rete il 19 febbraio 2021]

In queste settimane si discute animatamente del nuovo social media di successo, Clubhouse, una piattaforma che ospita stanze virtuali in cui avvengono conversazioni in solo formato audio. Al contrario di quanto accade su Twitter o Facebook, su Clubhouse non ci sono follower o amici, piuttosto le persone si incontrano sulla base dell’interesse verso un certo argomento. Alcuni osservatori hanno commentato che forse per questo motivo Clubhouse sfuggirà alla dinamica dell’eco che caratterizza i suoi fratelli maggiori.

Il fenomeno delle echo chambers è quello per cui gli utenti di un social media tendono a chiudersi in comunità con cui condividono la stessa visione del mondo e, come conseguenza, le interazioni tendono a rafforzare le loro idee di partenza.

Ma tra i social media più anziani Reddit potrebbe rappresentare un’eccezione. Fondato nel 2005 da Steve Huffman, Reddit condivide con Clubhouse la stessa struttura per argomenti o comunità, chiamate subreddit. In effetti un gruppo di ricercatori della Fondazione Istituto per l’Interscambio Scientifico (ISI) ha analizzato le conversazioni avvenute nel subreddit più grande dedicato alla politica, chiamato r/politics, durante il 2016, l’anno delle elezioni presidenziali statunitensi vinte da Donald Trump, e ha concluso che non ci sono echo chambers. I loro risultati sono stati pubblicati due settimane fa sulla rivista Scientific Reports.

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Le notizie di scienza della settimana #73

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 26 settembre 2018]

La lettera in cui Galileo Galilei critica il sostegno al modello geocentrico da parte della Chiesa cattolica. La lettera risalirebbe al dicembre del 1613 ed è indirizzata all'amico e matematico pisano Benedetto Castelli. Il documento potrebbe confermare che la copia che il frate domenicano Niccolò Lorini consegnò al tribunale dell'Inquisizione a Roma nel 1615 non era stata modificata ad arte, come sostenne a lungo lo stesso Galileo, ma era effettivamente l'originale. Solo successivamente Galileo avrebbe moderato i toni della lettera, che Castelli gli aveva nel frattempo restituito, per evitare ciò che poi accadde: il processo e la condanna per eresia. A trovare la lettera è stato Salvatore Ricciardo, post-doc in storia della scienza all'Università di Bergamo. I documenti della biblioteca indicano che la lettera è stata inclusa nel catalogo nel 1840, ma è probabile che fosse lì già da un secolo. Potrebbe essere passata inosservata poiché gli studiosi di Galileo consultano naturalmente la British Library, piuttosto che la biblioteca della Royal Society.
È stata scoperta nella biblioteca della Royal Society di Londra la lettera in cui Galileo Galilei critica il sostegno al modello geocentrico da parte della Chiesa cattolica. La lettera risalirebbe al dicembre del 1613 ed è indirizzata all’amico e matematico pisano Benedetto Castelli. Il documento potrebbe confermare che la copia che il frate domenicano Niccolò Lorini consegnò al tribunale dell’Inquisizione a Roma nel 1615 non era stata modificata ad arte, come sostenne a lungo lo stesso Galileo, ma era effettivamente l’originale. Solo successivamente Galileo avrebbe moderato i toni della lettera, che Castelli gli aveva nel frattempo restituito, per evitare ciò che poi accadde: il processo e la condanna per eresia. A trovare la lettera è stato Salvatore Ricciardo, post-doc in storia della scienza all’Università di Bergamo. I documenti della biblioteca indicano che la lettera è stata inclusa nel catalogo nel 1840, ma è probabile che fosse lì già da un secolo. Potrebbe essere passata inosservata poiché gli studiosi di Galileo consultano naturalmente la British Library, piuttosto che la biblioteca della Royal Society. Credit: Mr.Shoval / Wikipedia. Licenza: Public Domain.

LA SCIENZA DEI TEST DELLA PERSONALITÀ

Dall’analisi dei questionari di 1,5 milioni di persone, un gruppo di ricercatori della University of California San Diego ha identificato quattro tipi di personalità che sarebbero rappresentativi della maggioranza dei rispondenti: reservedself-centered role model e average (la categoria più popolata) . La ricerca è stata pubblicata la scorsa settimana su Nature Human Behaviour. I questionari considerati misurano i cinque fattori del modello Big Five, la teoria psicologica secondo cui esistono cinque tratti salienti (estroversione, amichevolezza, coscienziosità, instabilità emotiva e apertura mentale) che permettono di prevedere i comportamenti umani, come l’inclinazione per un certo tipo di lavoro, la forza delle relazioni interpersonali, persino la probabilità di sviluppare malattie mentali o fisiche. I questionari restituiscono però uno spettro continuo: ognuno di noi può avere una diversa combinazione di punteggi. I ricercatori statunitensi hanno impiegato un algoritmo di machine learning preso a prestito dalla fisica delle particelle per raggruppare le risposte. Il software è stato prima allenato su un campione di 150 000 questionari, da cui ha appreso il numero e le caratteristiche delle quattro categorie. Ad esempio la categoria media è popolata da profili con punteggi alti su instabilità emotiva ed estroversione, bassi su apertura e medi su amichevolezza e coscienziosità, mentre la categoria self-centered è caratterizzata da estroversione elevata, instabilità media, scarsa apertura mentale, coscienziosità e amichevolezza. L’algoritmo ha poi processato i dati restanti, confermando la validità di questa categorizzazione. L’analisi mostra come sia possibile sintetizzare una grande quantità di dati. Se però questa classificazione sia utile per prevedere i nostri comportamenti resta da dimostrare.[Scientific American; Dana G. Smith] 

La versione digitale del paradigma Big Five è stata sfruttata dalla società Cambridge Analytica, specializzata nella pianificazione di campagne informative di microtargeting, per influenzare le elezioni presidenziali americane del 2016. Cambridge Analytica ha ottenuto i dati Facebook di 50 milioni di elettori americani da Aleksandr Kogan, un ricercatore dell’Università di Cambridge che aveva collaborato allo sviluppo di un modello che assegnava un punteggio a ciascun tratto di personalità a partire dall’attività degli utenti sul social network (reti di amicizia, ‘Like’, commenti). [University of Cambridge; Communication Office]

Il risultato pubblicato su Nature Human Behaviour arriva pochi giorni dopo la pubblicazione del libro “The Personality Brokers: The Strange History of Myers-Briggs and the Birth of Personality Testing”, in cui Merve Emre raccontata la storia del test della personalità più diffuso negli uffici delle risorse umane, il Myers-Briggs Type Indicator (MBTI). Ogni anno due milioni di persone in 26 Paesi del mondo si sottopongono a questo test: aspiranti impiegati, studenti, soldati, persone in cerca di un partner. Il test è basato sull’intuizione di Katharine Briggs e di sua figlia Isabel Myers: ciascuno di noi può essere classificato in base a quattro caratteristiche dicotomiche ( estroversione / introversione, intuizione / riflessione, razionalitè /istinto, giudizio / percezione). Emergono così 16 tipi diversi (le combinazioni possibili di quattro variabili ciascuna con due valori). Emre conclude che l’MBTI non ha alcuna base scientifica e che è uno dei prodotti più insensati del capitalismo. Del resto anche l’Educational Testing Centre, l’organo che amministrava uno dei primi test per l’ammissione ai college americani, studiò l’MBTI e concluse che non aveva alcuna base scientifica (più di metà di coloro che ripetevano due volte il test ottenevano risultati diversi, la maggior parte dei profili non poteva essere assegnato ai valori estremi di ciascuna caratteristica ma piuttosto cadeva nel mezzo). [The New Yorker; Louis Menand]

QUANTO CI COSTA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO?

Saranno gli Stati Uniti e la Cina a pagare il prezzo più alto per gli effetti del cambiamento climatico. Ad affermarlo è un articolo pubblicato lunedì sulla rivista Nature Climate Change che offre una stima del costo socioeconomico legato a ciascuna tonnellata di CO2 emessa per oltre 200 Paesi. Il lavoro considera per la prima volta il contributo dei diversi Stati separatamente, e questo aumenta la sua importanza anche a livello politico, soprattutto in vista della prossima Conferenza delle Parti, che si terrà a dicembre a Katowice in Polonia e che discuterà delle sorti dell’accordo di Parigi. I due maggiori emettitori, USA e Cina, perderebbero 48 e 24 $ per tonnelata rispettivamente, e il costo globale ammonterebbe a 400$ per tonnellata (questo significherebbe che solo nel 2017 abbiamo perso 16 000 miliardi di dollari). I risultati confermano inoltre le disuguaglianze tra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo, che hanno emesso meno finora ma pagano già conseguenze più gravi (Canada e Russia guadagnano ancora dalle emissioni di biossido di carbonio, mentre l’India perde 10 $ per ogni tonnellata). [Nature; Editorial]

Entro la fine del secolo potrebbero essere 13 milioni i cittadini statunitensi costretti a spostarsi a causa del cambiamento climatico. Questa la stima di uno studio pubblicato lo scorso anno su Nature Climate Change che ha considerato l’effetto dell’innalzamento dei mari e della temperatura sulle popolazioni che abitano le coste del Paese. Sei milioni le persone costrette a spostarsi solo in Florida. La migrazione annunciata sarebbe paragonabile alla cosiddetta Great Migration, che tra il 1910 e il 1970 vide sei milioni di afroamericani spostarsi dagli stati del sud verso le città industrializzate del nord. Tuttavia, mentre la Great Migration interessò un numero ristretto di stati, il fenomeno che abbiamo davanti riguarderà probabilmente tutto il Paese, con gli abitanti delle coste che cercheranno rifugio all’interno e in regioni più elevate. [The Guardian; Oliver Milman]

RICERCA E SOCIETÀ

Sono più di 5 000 gli scienziati tedeschi che hanno pubblicato articoli sulle cosiddette riviste predatorie. Sarebbero 400 000 i ricercatori coinvolti a livello globale. Il volume del fenomeno è triplicato dal 2013 a oggi. È quanto ha scoperto un team di giornalisti investigativi, appartenenti a diversi Paesi tra cui Germania, Francia, Austria, Norvegia, India, Corea del Sud, analizzando oltre 175 000 articoli pubblicati su riviste pseudo-scientifiche: pagare per pubblicare ottenendo anche il timbro di garanzia di un rigoroso processo di peer review. Creando identità fasulle, i giornalisti sono riusciti a pubblicare articoli del tutto inventati in pochi giorni, scoprendo che spesso non veniva condotta alcuna revisione. Il giro di affari delle riviste predatorie non si limita all’editoria, ma riguarda anche le conferenze scientifiche. Molti ricercatori hanno dichiarato di aver accettato di pubblicare su questi giornali a causa delle pressioni subite per ottenere posizioni di lavoro stabili o avanzamenti di carriera. (L’inchiesta pubblicata sul Süddeutsche Zeitung Magazin è stata tradotta in italiano da Internazionale, n.1274). [NDR, Suddeutsche Zeitung in collaborazione con The Guardian, Le Monde, New Yorker, Indian Express, Newstapa e altri]

Ci sono anche due italiani tra gli 11 astri nascenti della scienza individuati dal Nature Index in combinazione con il League of Scholars Whole-of-Web (WoW) ranking. Si tratta di Silvia Marchesan, chimica dell’Università di Trieste, e Giorgio Vecchiano, ecologo dell’Università di Milano. L’analisi si è concentrata su 500 ricercatori con pubblicazioni in 82 riviste indicizzate nel 2017 e che hanno pubblicato il primo articolo meno di 20 anni fa. Gli 11 astri nascenti hanno mostrato una crescita annuale nel numero di citazioni e hanno ottenuto un punteggio elevato nel ranking WoW, un algoritmo simile al Google PageRank che valuta la capacità di creare reti di collaboratori e l’impatto della ricerca anche fuori dall’ambito accademico. [Catherine Armitage, Katherine Bourzac, Elie Dolgin e Smriti Mallapaty; Scientific American]

L’espulsione di Peter Gøtzsche dalla Cochrane Collaboration, proposta lo scorso 13 settembre dal direttivo della stessa organizzazione, ha aperto una crisi all’interno della storica associazione votata Evidence Based Medicine. La decisione è probabilmente motivata dalla critica mossa a luglio dal Nordic Cochrane Center alla revisione sul vaccino HPV, che la collaborazione aveva pubblicato a maggio di quest’anno. L’epidemiologo Eugenio Paci ha commentato l’accaduto ripercorrendo un caso simile sullo screening mammografico [Eugenio Paci; Scienza in rete]. La decisione di espellere Gøtzsche ha causato le dimissioni di quattro membri del direttivo. Il network italiano della Cochrane riflette sull’accaduto [Network italiano Cochrane; Scienza in rete]. Infine Luca Carra ha intervistato Tom Jefferson, autore insieme a Jørgensen di un editoriale, pubblicato sul British Medical Journal a marzo del 2018 dal titolo “Redefining ‘E’ in EBM”, dove la E andrebbe intesa come “Ethics” oltre che come “Evidence” [Luca Carra; Scienza in rete]