La ricerca su COVID-19 ha bisogno di dati condivisi

[pubblicato su Scienza in rete il 26 febbraio 2021]

Lunedì è stato pubblicato uno studio che mostra il livello di efficacia dei vaccini Pfizer/BioNTech e Oxford/AstraZeneca dopo la prima dose partendo dai dati della campagna vaccinale in Scozia. I risultati dello studio, che non è ancora stato sottoposto a peer review, sono confortanti: già dopo la prima dose l’efficacia di questi vaccini nell’evitare forme gravi di COVID-19 che necessitino di ospedalizzazione, è molto alta. Dopo quattro settimane dalla prima dose l’efficacia nell’evitare il ricovero a causa della COVID-19 è stata stimata al 76-91% per Pfizer/BioNTech e 73-99% per Oxford/AstraZeneca (qui il preprint).

L’annuncio è stato accolto con entusiasmo dalle istituzioni e dai ricercatori britannici. Questi risultati sembrano infatti confermare che la decisione di somministrare il vaccino Oxford/AstraZeneca a tutte le classi di età, senza fermarsi ai 65 anni come sta avvenendo in diversi paesi europei, sia state vincente.

Ma come sono stati ottenuti questi risultati? I ricercatori hanno messo insieme diversi database sanitari che coprono la quasi totalità della popolazione scozzese (5,4 milioni di persone): dati prodotti dai medici di base (940 studi medici), dati dello Electronic Communication of Surveillance in Scotland (ECOSS) che raccoglie i risultati degli esami diagnostici a cui sono stati sottoposti i cittadini, compresi quelli dei test RT-PCR per diagnosticare l’infezione da SARS-CoV-2, dati sui ricoveri in ospedale (database SMR e RAPID) e dati di mortalità (dal database National Records of Scotland). I dati hanno riguardato le persone vaccinate tra l’8 dicembre 2020 e il 15 febbraio 2021.

«I dati usati nello studio scozzese esistono in ciascuna regione italiana, ma dubito fortemente che da noi sarebbe stato possibile condurre in così poco tempo un’analisi del genere, anche a causa della peggiore organizzazione dei sistemi informativi», afferma Stefania Salmaso, epidemiologa che ha diretto fino al 2015 il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità. L’operazione che ha permesso lo studio scozzese si chiama in gergo record linkage, e consiste nel collegamento tra le informazioni individuali contenute in diversi database.

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Letture per il finesettimana #22

[pubblicato su Scienza in rete il 26 febbraio 2021]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo del diverso impatto che la genitorialità ha su accademici e accademiche, dell’impatto ambientale del sistema sanitario pubblico britannico, delle novità contenute nel programma Horizon Europe, di una carta geografica fronte-retro della Terra, della legge australiana che obbliga Facebook e Google a pagare giornali e televisioni per pubblicare le loro notizie e diamo gli ultimi aggiornamenti su COVID-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Gli uomini pubblicano in media più delle donne: i figli giustificano una parte importante di questo divario
Analizzando i dati riguardanti 3064 docenti di ruolo in 450 istituzioni in Stati Uniti e Canada, un gruppo di ricercatori ha concluso che la nascita dei figli giustifica la maggior parte del divario nel ritmo di pubblicazione di uomini e donne. Questa conclusione, che è stata spesso ipotizzata ma finora mai dimostrata a partire dai dati, sottolinea l’urgenza di intervenire sui congedi di maternità e paternità e sui servizi di assistenza all’infanzia [Science Advances]

2 L’impatto ambientale del sistema sanitario britannico
Il cambiamento climatico influenza negativamente la salute umana e i sistemi sanitari di tutto il mondo si trovano a dover sostenere il carico aggiuntivo di cure che ne derivano. Ma qual è il loro impatto sull’ambiente? Uno studio pubblicato su Lancet Planetary Health ha stimato che nel 2019 le emissioni prodotte dal National Health Service britannico ammonterebbe a circa 25 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Si tratta del 7% del totale prodotto dal Regno Unito in quell’anno. Anche se le emissioni dell’NHS sono diminuite di circa un quarto rispetto a quelle del 1990, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette fissato per il 2045 [Carbon Brief]

3 Che indirizzo darà alla ricerca europea il programma di finanziamento da 100 miliardi di euro Horizon Europe?
Questa settimana Horizon Europe ha pubblicato i bandi per assegnare i primi 2 miliardi di euro. Il programma quadro di finanziamento della ricerca promosso dalla Commissione Europea si estenderà fino al 2027 e, per molti versi, prosegue il percorso tracciato dai precedenti schemi, in particolare Horizon 2020. Tuttavia ci sono alcuni elementi di novità: l’identificazione di alcuni argomenti a cui dare priorità (cambiamento climatico, cancro, oceani, smart cities, suolo e cibo), l’impegno a promuovere sia la ricerca di base che quella applicata, la pubblicazione in open access e il coinvolgimento dei paesi membri che di solito vincono meno finanziamenti [Nature]

4 Una nuova carta geografica ‘fronte retro’ per rappresentare l’intera superficie terrestre
I metodi di proiezione della superficie terrestre su un piano, come quella di Mercatore o di Winkel-tripel, sono molto datati. Ciascuna di queste opera un compromesso su una delle caratteristiche geometriche della sfera, ad esempio forme, distanze o aree. Un gruppo di matematici e cosmologi ha proposto un nuovo tipo di proiezione che cerca di limitare al massimo queste distorsioni. Per farlo ha proiettato l’emisfero nord su un disco e quello sud sul retro dello stesso disco. Questo sistema evita di effettuare il taglio da polo nord a polo sud lungo il Pacifico che le altre mappe fanno. Resta però il problema che una mappa del genere permette di vedere una sola parte della Terra alla volta [The New York Times]

5 Cosa possiamo imparare dalla contesa tra Facebook e il governo australiano?
Questa settimana l’Australia ha approvato la legge che impone a Facebook e Google di pagare per condividere sulle proprie piattaforme i contenuti prodotti dai media più tradizionali. Questo provvedimento potrebbe servire a rifinanziare il giornalismo, che ha sofferto tagli ingenti negli ultimi due decenni. Ma è il modo migliore? Uno dei rischi è che i grandi gruppi editoriali siano avvantaggiati rispetto ai piccoli. Esistono delle alternative, come quella di dirottare verso l’industria giornalistica i ricavi della vendita delle radiofrequenze agli operatori telefonici oppure le multe pagate dalle società tecnologiche per le violazioni dell’antitrust [MIT Technology Review]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Le prove scientifiche che dimostrano che gli eventi di superdiffusione sono i principali responsabili della diffusione del virus sono sempre più affidabili. Questi eventi avvengono quasi esclusivamente in situazioni in cui le persone affollano uno spazio chiuso e poco ventilato per un lungo periodo di tempo (cerimonie religiose, ristoranti, bar, palestre) e possono essere gestiti con il tracciamento dei contatti all’indietro. Gli scienziati si rivolgono ai politici perché queste conoscenze informino le loro decisioni per il contenimento dell’epidemia [Nature]
×  Le morti per COVID-19 in Africa sono state sottostimate [BMJ]
×  Al G7 rinnovato il sostegno all’iniziativa COVAX nata per garantire un acceso equo ai vaccini [BBC]
×  In Francia il governo adotta misure più restrittive nelle zone maggiormente colpite dall’epidemia sperando di evitare un nuovo lockdown nazionale [Le Monde]
×  Anche in Italia c’è un nuovo e preoccupante aumento dei casi in diverse aree del paese e il governo ha deciso di adottare zone rosse a livello provinciale e subprovinciale per contenerlo [Il Sole 24 Ore]
×  Durante la riunione del Consiglio Europeo che si è svolta ieri, il presidente del consiglio Mario Draghi ha proposto che l’UE somministri la prima dose di vaccino a più persone possibile, ritardando la seconda come sta facendo il Regno Unito [La Repubblica]
×  Cosa è andato storto nella negoziazione dell’UE sui vaccini? [Politico]
×  Il vaccino monodose di Johnson & Johnson è sicuro ed efficace, secondo il primo parere dell’FDA. L’approvazione potrebbe arrivare oggi [The Guardian]
×  L’elevata efficacia del vaccino Pfizer/BioNTech nell’evitare infezioni sintomatiche e casi gravi confermata sul campo in Israele [NEJM]
×  Un preprint, ancora non pubblicato, e basato sui dati della campagna vaccinale in corso in Israele mostrerebbe che il vaccino Pfizer/BioNTech è efficace anche nel bloccare la trasmissione del virus, ma servono più dati per confermare questa conclusione [Bloomberg]
×  Analizzando i dati relativi alla campagna vaccinale in corso in Inghilterra e in Scozia, tre studi mostrano che i vaccini Pfizer/BioNTech e Oxford/AstraZeneca sono efficaci nell’evitare l’infezione e i casi gravi già dopo la prima dose e in tutte le fasce di età (risultato significativo perché il vaccino Oxford/AstraZeneca è stato somministrato principalmente ad anziani sopra gli 80 anni) e che il vaccino Pfizer/BioNTech è efficace anche nell’evitare infezioni asintomatiche [Financial Times]
×  C’è un problema con il vaccino AstraZeneca nei Paesi UE: solo un quinto delle dosi consegnate sono state somministrate. I dubbi sulla sua efficacia e la decisione, in contrasto con le indicazioni EMA, di destinarlo solo agli over 65 potrebbero essere la spiegazione [The Guardian]
×  Per chi ha avuto la COVID-19 una singola dose dei vaccini disponibili è sufficiente a garantire l’immunità [The New York Times]
×  Ritardare la seconda dose del vaccino AstraZeneca fino a 12 settimane potrebbe essere più efficace. Questi i risultati di uno studio di meta analisi sui dati degli studi clinici [The Lancet]
×  Una nuova variante in circolazione a New York desta preoccupazione [The New York Times]
×  Anche la variante B.1.427/B.1.429 trovata in California preoccupa gli scienziati [The New York Times]

Dati ancora segreti: così il governo ha bloccato la ricerca sul Covid e le varianti

[pubblicato su Domani del 18 febbraio 2021]

  • L’indagine rapida condotta dal Ministero della Salute insieme all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha rilevato che nel nostro paese la variante del virus emersa nel sudest dell’Inghilterra a settembre 2020 è responsabile del 17,8 per cento delle infezioni registrate nelle giornate del 4 e del 5 febbraio.
  • Questo risultato preoccupa particolarmente poiché la B.1.1.7 è tra il 40 per cento e il 70 per cento più contagiosa rispetto alle varianti storiche e dunque è destinata a far risalire la curva del contagio. Ma quanto velocemente?
  • È difficile rispondere a questa domanda: bisognerebbe che l’Iss rendesse pubblici i dati di prevalenza della variante a livello regionale, probabilmente gli unici significativi.
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L’immagine di copertina è tratta da Pandemic Influenza: The Inside Story. Nicholls H, PLoS Biology Vol. 4/2/2006. Credit: mattbuck / Wikipedia.

La grande emergenza rimossa: la variante di Covid avanza ma noi non la cerchiamo

[pubblicato originariamente su Domani il 6 febbraio 2021]

  • A Corzano, un paese in provincia di Brescia di 1400 abitanti, sono state registrate 100 nuove infezioni al SARS-CoV-2 negli ultimi dieci giorni.
  • Il 27 gennaio il viceministro della salute Pierpaolo Sileri ha annunciato la nascita del Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione di SARS-CoV-2
  • Anche la Francia si è trovata impreparata e sta elaborando un progetto nazionale di sorveglianza genomica in queste settimane. E intanto pensa a un nuovo lockdown.

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Nell’immagine di copertina: un vagone vuoto della metropolitana di Londra. Credit: mattbuck / Wikipedia . Licenza: CC BY-SA 2.0.

Letture per il finesettimana #19

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 5 febbraio 2021]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo dello Stato francese condannato per non aver agito contro il cambiamento climatico, delle discriminazioni ai danni dei ricercatori disabili, delle distorsioni nei sistemi di machine learning che analizzano le immagini, dei vent’anni dal primo sequenziamento del genoma umano, dei fattori che determinano l’aspettativa di vita negli Stati Uniti e diamo gli ultimi aggiornamenti su COVID-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Lo Stato francese condannato per non aver preso provvedimenti incisivi contro il cambiamento climatico
Mercoledì il tribunale amministrativo di Parigi ha emesso la sentenza nella causa intentata da un gruppo di organizzazioni non governative ambientaliste verso lo Stato francese. Secondo l’avvocato di una delle ONG la sentenza è rivoluzionaria. Afferma infatti che l’inazione è un atto illegale perché causa un danno ecologico. La Francia sembra in effetti non essere sulla strada giusta per rispettare l’obiettivo dichiarato di voler raggiungere il livello zero di emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050. Tra il 2018 e il 2019, la diminuzione nelle emissioni è stata dello 0,9%, mentre il ritmo a partire dal 2025 dovrebbe essere tra l’1,5% e il 3,2% [Le Monde]

2 I ricercatori disabili sono discriminati
Uno studio pubblicato su PLOS One ha messo in luce che nel 2018 tra i progetti candidati a ricevere un finanziamento da parte degli NIH statunitensi, solo l’1,2% dei coordinatori era disabile, una percentuale addirittura più bassa di quella registrata nel 2008 (l’1,8%). È importante osservare che gli scienziati che valutano i progetti non conoscono le condizioni di disabilità dei coordinatori. Si realizza così la cosiddetta discriminazione indiretta: trattando tutti in modo uguale non vengono offerte a tutti le stesse possibilità. In Australia qualcosa sta cambiando, dopo che Justin Yerbury, biologo esperto di motor neuron disease, patologia di cui è anche affetto, ha fatto ricorso presso l’agenzia nazionale che finanzia la ricerca medica (NHMRC) perché la sua disabilità venisse considerata nel valutare il numero di progetti per cui era riuscito a ottenere un finanziamento. Questo elemento aveva determinato l’esclusione della sua proposta di progetto. La direttrice dell’NHMRC ha deciso che d’ora in poi i revisori avranno accesso alle informazioni riguardanti le disabilità dei proponenti [Nature Index]

3 Un sistema di machine learning che completa automaticamente le immagini ha completato con un bikini una foto del volto di Alexandria Ocasio-Cortez
Recentemente si è discusso del fatto che gli algoritmi di generazione del linguaggio, come il celebre GPT-3 sviluppato dalla società OpenAI di San Francisco, che vengono allenati sui testi presenti in rete, incorporano le idee razziste e sessiste che sono presenti sul web. Un gruppo di ricercatori statunitensi ha mostrato che lo stesso vale per i sistemi di completamento delle immagini. Quando uno di questi algoritmi riceve in input la foto di un uomo ritagliata dal collo in giù nel 43% dei casi la completerà con un abito con giacca e cravatta. Lo stesso algoritmo, ricevendo in pasto la foto ritagliata di una donna, il 53% delle volte la completerà con un top o un bikini scollato. È quello che è successo con il volto della deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez. Questo bias può avere conseguenze per tutte le applicazioni di visione artificiale, inclusi gli algoritmi per la selezione del personale basati sui video, quelli usati per il riconoscimento facciale e la sorveglianza. [MIT Technology Review]

4 Venti anni fa veniva sequenziato per la prima volta il genoma umano
La rivista Science celebra questo anniversario chiedendo a un gruppo di esperti di fare il punto sull’eredità di quel risultato. Oggi milioni di persone hanno accesso alle proprie informazioni genetiche personali tramite i servizi diretti al consumatore. Queste informazioni si sono sommate alla grande quantità di dati personali generati giornalmente dall’interazione con i dispositivi tecnologici diventando un prodotto commerciale. Come siamo arrivati fin qui e in che direzione dovremmo (o non dovremmo) andare in futuro? [Science]

5 Le politiche conservatrici potrebbero essere alla base della minore aspettativa di vita negli Stati Uniti
Nel 2013 un rapporto delle National Academies of Sciences Engineering and Medicine denunciava che la popolazione degli Stati Uniti aveva la minore aspettativa di vita tra tutti i paesi ricchi. Non solo: aveva il più alto tasso di omicidi, morti correlate all’uso di droghe, malattie cardiovascolari e diabete, i suoi giovani erano quelli più a rischio di morire in un incidente stradale. Sei anni più tardi, nel 2019, la situazione è addirittura peggiorata: gli Stati Uniti sono al 36esimo posto nella classifica stilata dall’OCSE, dopo Costa Rica e Slovenia. Fattori come l’obesità, la difficoltà di accesso alle cure mediche, le disuguaglianze di salute tra bianchi e neri, concorrono tutti a generare il quadro fotografato da questi rapporti. ma finora non era chiaro quale fosse la causa o la combinazione di cause predominante. Un gruppo di sociologi guidati da Jennifer Karas Montez, della Syracuse University, ha analizzato i dati separatamente per ciascun stato e ha osservato la seguente associazione statistica: stati con politiche liberali hanno maggiore aspettativa di vita, mentre quelli con politiche più conservatrici hanno minore aspettativa di vita [Undark]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  A Corzano, un comune della provincia di Brescia di 1400 abitanti, ci sono stati 140 contagi nell’ultima settimana. Molti provengono dalla scuola materna ed elementare. Finora tutti i campioni sequenziati corrispondono alla variante B.1.1.7 [Corriere della Sera]
×  L’agenzia europea del farmaco ha approvato il vaccino AstraZeneca senza limiti di età [British Medical Journal]
×  In diversi Paesi il vaccino è stata consigliato solo per le persone con meno di 65 anni [BBC]
×  La Svizzera invece non lo ha approvato, chiedendo un supplemento di analisi [RSI]
×  In un preprint pubblicato sull’archivio SSRN, un gruppo di ricercatori di Oxford mostra che il vaccino AstraZeneca potrebbe rallentare anche la capacità di trasmissione dell’infezione e non solo l’insorgenza di infezioni sintomatiche. Inoltre indicherebbe che un maggiore tempo di attesa tra prima dose e richiamo ne aumenterebbe l’efficacia [The Guardian]
×  Test in vitro mostrerebbero una riduzione dell’efficacia del vaccino Pfizer/BioNTech contro la variante B117 che ha acquisito anche la mutazione E484K, tipica della variante B.1.51 [University of Cambridge]
×  Le persone che hanno già avuto l’infezione potrebbero necessitare solo della prima dose di vaccino a mRNA [British Medical Journal]
×  Nel Regno Unito è stato avviato uno studio clinico che studierà l’efficacia di un protocollo che prevede la somministrazione combinata dei vaccini Pfizer/BioNTech e AstraZeneca [Reuters]
×  Pubblicati su The Lancet i risultati di efficacia del vaccino Sputnik V prodotto dalla società russa Gamaleya [The Lancet]
×  L’Aifa ha dato il via libera agli anticorpi monoclonali in Italia [La Repubblica]
×  Il punto sulla ricerca di farmaci per la cura della COVID-19 e sui motivi che la hanno rallentata finora [The New York Times]
×  Si consolidano le prove scientifiche che mostrano che le donne incinte trasmettono gli anticorpi contro COVID-19 al feto attraverso la placenta [The New York Times]

Disparità di genere nelle università italiane: c’è ancora molto da fare

[pubblicato orginariamente su Scienza in rete il 15 gennaio 2021]

Il Consiglio Universitario Nazionale ha pubblicato il 17 dicembre scorso un rapporto che mette in evidenza la disparità esistente nell’università italiana tra uomini e donne, in particolare nei gradi più alti della carriera accademica. La situazione non sembra essere migliorata nei dieci anni tra il 2008 e il 2018 e il divario è particolarmente grave nelle discipline dell’area STEM (science, technology, engineering and mathematics), ma anche in medicina, giurisprudenza ed economia, dove si osserva una sostanziale parità nei ruoli iniziali (e precari) di carriera che non si conserva nelle posizioni più avanzate, quelle dei professori associati e ordinari.

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Letture per il finesettimana #16

[pubblicato originariamente su Scienza in rete 15 gennaio 2021]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo del rapporto tra scienza e politica durante la pandemia, della variante B-117 del virus, della necessità di regolare l’utilizzo degli algoritmi come sistemi di assistenza alla decisione, delle prospettive dell’amministrazione Biden sul cambiamento climatico, del piano della Cina di diventare leader mondiale nel campo dell’innovazione. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Il rapporto tra scienza e politica durante la pandemia
La pandemia ha avvicinato la sfera politica a quella della ricerca scientifica, che si sono mutualmente influenzate. Studiando i documenti prodotti negli ultimi mesi da governi nazionali, organizzazioni intergovernamentali come l’OMS e organizzazioni non governative, un gruppo di ricercatori statunitensi ha cercato di capire le caratteristiche di questo rapporto, raggiungendo due conclusioni interessanti. La prima è che sono state le organizzazioni intergovernamentali a citare più spesso gli articoli scientifici, agendo di fatto da mediatrici fra i governi nazionali e la comunità scientifica. La seconda è che l’accelerazione della produzione scientifica e del ricorso ad archivi aperti in cui depositare lavori ancora non sottoposti a peer review ha messo a disposizione dei decisori conclusioni scientifiche meno robuste, alcune delle quali sono poi state riviste, e non tutti sono stati capaci di distinguerle dalle conoscenze più consolidate [Science]

2 Abbiamo perso la battaglia contro SARS-CoV-2 nel 2020. Possiamo vincere quella contro B-117 nel 2021
Marc Lipsitch, epidemiologo alla Harvard T.H. Chan School of Public Health lancia l’allarme sulla variante B-117, quella che si è diffusa con particolare violenza nel Regno Unito e in Irlanda. Ma lo fa in modo costruttivo. Suggerisce di guardare alla B-117 come a un nuovo virus verso cui però siamo molto più attrezzati rispetto a quanto non fossimo un anno fa contro il SARS-CoV-2. Prima di tutto abbiamo già dei testi diagnostici validati in grado di riconoscere la presenza della variante. È importante quindi usare questi test, incrementando in modo sostanziale le attività di sequenziamento, che per ora negli USA sono estremamente limitate (solo lo 0,3% contro il 60% dell’Australia e il 7% del Regno Unito). Individuare i focolai del B-117 è fondamentale per limitarne la diffusione. Per farlo si potrebbe somministrare i vaccini prioritariamente alle zone interessate (dagli studi di Moderna e BioNTech i vaccini sembrano efficaci) e anche rinforzare le operazioni di tracciamento [STAT News]

3 La pandemia ha favorito la diffusione di sistemi automatici di assistenza alla decisione
Il fallimento dell’algoritmo utilizzato nel Regno Unito per stabilire i voti degli A-level (la maturità inglese) ad agosto del 2020, ritirato dal Ministero dell’istruzione perché giudicato discriminatorio, è solo uno degli esempi che deve farci alzare le antenne: la pandemia ha fatto sì che una serie di sistemi fossero applicati sul campo prima di essere sottoposti a una revisione approfondita. Un caso analogo è quello dei sistemi di sorveglianza degli studenti a distanza, i cosiddetti e-proctor. Numerosi sono stati anche i software impiegati nel controllo dei confini che hanno mostrato i loro limiti e la loro pericolosità. Negli ultimi anni la necessità di formulare principi e pratiche relative alla governance degli algoritmi, soprattutto di quelli utilizzati dalle istituzioni pubbliche, è diventata sempre più pressante e qualche primo successo è arrivato. Un esempio è la sentenza che ha vietato l’utilizzo dell’algoritmo antifrode SyRi da parte del governo olandese. Allo stesso tempo però i governi stanno facendo pressione, usando come scusa il timore di rimanere indietro nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale. La pandemia ha accelerato questo processo [Financial Times]

4 Biden ha qualche chance in più di promuovere politiche incisive contro il cambiamento climatico
La vittoria dei due senatori democratici Jon Ossoff e Raphael Warnock in Georgia ha assicurato la maggioranza ai democratici al Senato, anche se solo grazie al voto della vice-presidente Kamala Harris che può intervenire in casi di parità come questo (50 senatori democratici e 50 repubblicani). Questa situazione potrebbe permettere a Biden di far approvare più facilmente le nomine dei vertici di dipartimenti fondamentali per le politiche climatiche, come il Department of Energy e la Environmental Protection Agency. Questo favorirebbe il ripristino di una serie di misure di riduzione delle emissioni che l’amministrazione Trump aveva bloccato o messo in pericolo. Appare però improbabile, con una maggioranza così risicata, che Biden riesca a far passare riforme più ambiziose. La speranza però è che sia in grado di cambiare il governo della pandemia, fattore fondamentale perché il contrasto al cambiamento climatico ritorni in primo piano nell’agenda pubblica e politica statunitense [MIT Technology Review]

5 La Cina: una potenza scientifica lanciata a tutta velocità
Nel suo discorso di fine anno, il leader cinese Xi Jinping ha celebrato tre grandi conquiste scientifiche del suo Paese: il lancio della navicella Tianwen-1 su Marte, il rientro sulla Terra della sonda Chang’e-5 dalla Luna con a bordo dei campioni di roccia prelevati dalla superficie del nostro satellite e la missione del sommergibile Fendouzhe che ha raggiunto i 10 mila metri di profondità nella Fosse delle Marianne. Il messaggio del Presidente è che intende tenere fede alla sua promessa di far diventare la Cina il Paese più innovativo del mondo entro il 2049, nonostante il conflitto commerciale con gli Stati Uniti avviato da Donald Trump [Le Monde]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Il team dell’OMS che indagherà sulle origini del virus è arrivato a Wuhan [Science]
×  La Cina ha imposto il lockdown a 22 milioni di persone per controllare un nuovo focolaio, il primo dopo mesi [The New York Times]
×  Iniziata nel Regno Unito la fase 3 dello studio clinico che misurerà l’efficacia del trattamento contro Covid-19 basato sull’interferone beta-1a sviluppato dall’Università di Southampton e prodotto da Synairgen [BBC]
×  Perché una variante del virus con tasso di contagiosità superiore del 50% rispetto a quello “attuale” è più pericolosa di una con tasso di letalità superiore del 50%?  [Le Monde]    ×  Cosa sappiamo sull’immunità che si sviluppa contro SARS-CoV-2 dopo aver superato l’infezione? Una revisione delle conoscenze accumulate finora [Cell]
×  L’immunità a SARS-COV-2 dura almeno 8 mesi [Science]
×  Johnson&Johsnon ha pubblicato i primi dati di efficacia del suo vaccino che sembrano mostrare un buon livello di anticorpi neutralizzanti il virus nel 90% dei vaccinati già dopo la prima dose. L’azienda sta conducendo due studi di fase 3 per confrontare l’efficacia della singola dose con quella della doppia dose [STAT News]
×  I risultati di efficacia del vaccino di Sinovac in Brasile sono peggiori di quelli annunciati in precedenza [Science]
×  Un editoriale di Nature chiede alle istituzioni britanniche i dati che giustificano la decisione di cambiare i piani di somministrazione dei vaccini [Nature]
×  Nella Valle del Rio Grande, una regione meridionale del Texas al confine con il Messico, il personale sanitario che ha rifiutato di ricevere la vaccinazione contro COVID-19 è stato così numeroso che hanno chiamato politici e sceriffi per non sprecare le dosi [Pro Publica]
×  Anche in Alto Adige un numero anomalo di sanitari sta rifiutando il vaccino [Fanpage]

Letture per il finesettimana #15

[pubblicato originariamente su Scienza in rete l’8 gennaio 2021]

Buon venerdì,
e buon 2021. Questa settimana parliamo di dove ci porterà il nuovo anno pandemico, delle implicazioni dell’accordo sulla Brexit per la ricerca scientifica, del primo progetto finanziato in Africa con il fondo verde per il clima dell’ONU, del sindacato fondato dai dipendenti di Google, dell’entrata in vigore del Plan S sull’open access e diamo gli aggiornamenti sulla situazione dell’epidemia di COVID-19 (in particolare sulle campagne vaccinali in Europa e sulla nuova variante B.1.1.7).
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1 Dove ci porterà il secondo anno della pandemia?
Su The Atlantic, il giornalista scientifico Ed Yong fa un bilancio del primo anno della pandemia e di quello che ci aspetta per il secondo. Abbiamo davanti a noi una campagna vaccinale di proporzioni inedite, che pone sfide industriali (produzione di un numero di dosi sufficiente), logistiche (raggiungere le zone rurali distanti dai centri clinici) e culturali (l’esitazione e la resistenza alle vaccinazioni si concentrerà in certi gruppi e regioni geografiche e questo potrebbe ridurre l’efficacia del vaccino nel contenere la trasmissione del virus nella comunità), oltre a mettere alla prova la resistenza del personale sanitario, già stremato dalle ripetute ondate del contagio. Ci sono poi le incertezze sulla durata dell’immunità conferita dai vaccini e sull’efficacia che avranno sulle nuove varianti che sono già emerse e su quelle che emergeranno in futuro. Se saremo fortunati, e la diffusione dell’infezione tornerà sotto controllo nel corso del 2021, ci dovremo confrontare con la cura delle altre patologie che sono state trascurate, oltre agli effetti di lungo termine della COVID-19, anche sulla salute mentale. E dovremo poi analizzare quanto è accaduto, dove abbiamo fallito. I sistemi sanitari occidentali si sono specializzati in cure costose e tecnologiche dimenticando gli interventi di prevenzione. Paesi con molti meno mezzi dei nostri hanno dimostrato di saper gestire meglio il contagio. Una lezione da non dimenticare soprattutto quando potremo cominciare a preparaci alle prossime epidemie, sperando di fare meglio [The Atlantic]

2 Cosa vuol dire l’accordo sulla Brexit per la scienza
Il 24 dicembre il Regno Unito e l’Unione Europea hanno raggiunto un accordo commerciale post Brexit, diventato valido dal 1 gennaio. L’accordo ha una serie di implicazioni sia per l’accesso ai fondi per la ricerca che per il movimento dei ricercatori tra Paesi dell’Unione e Regno Unito, molte delle quali hanno fatto tirare un sospiro di sollievo agli scienziati britannici ed europei. Il Regno Unito avrà accesso al nuovo programma quadro di finanziamento della ricerca della UE, Horizon Europe, anche se con lo status di Paese associato. Sempre con lo stesso status continuerà a fare parte del programma di ricerca sull’energia nucleare Euratom e del progetto ITER per la costruzione del primo reattore a fusione. Continuerà anche a far parte del programma Copernicus, il sistema di satelliti per l’osservazione della Terra che raccoglie dati per il monitoraggio del clima e per le previsione meteorologiche. Non verranno applicati dazi sugli strumenti e le forniture di laboratorio importate dall’UE. Riguardo agli studi clinici che coinvolgono ospedali in Paesi dell’Unione e del Regno Unito, la situazione è ancora incerta. Sono stati riconosciuti reciprocamente gli standard di qualità richiesti sui farmaci, ma l’Unione deve ancora decidere se il trattamento dei dati personali nel Regno Unito è adeguato. La nota più amara riguarda il programma Erasmus+, da cui il Regno Unito ha deciso di uscire per finanziare il Turing Scheme che permetterà ai suoi studenti di andare a studiare all’estero, ma non riguarderà gli studenti che dall’estero vorranno recarsi nel Regno Unito. L’immigrazione di personale altamente qualificato sarà regolata da un sistema a punti, mentre gli scienziati britannici che vorranno spostarsi nei Paesi dell’Unione si troveranno davanti un panorama di regole ancora molto frammentato [Nature]

3 In Ruanda il primo progetto africano di adattamento al cambiamento climatico finanziato col fondo verde dell’ONU
Nella provincia nordoccidentale di Gicumbi è in corso di sviluppo da poco più di anno il primo progetto del continente finanziato con circa 27 milioni di euro del Fondo Verde messo a disposizione dalle Nazioni Unite all’interno della convenzione quadro sul cambiamento climatico. La popolazione, principalmente agricoltori, è stata coinvolta nelle operazioni prima di terrazzamento dei territori colpiti da numerose frane e alluvioni, e poi di riconversione delle colture. Si tratta di un progetto pilota che, se si dimostrerà efficace, dovrebbe essere applicato su scala nazionale per permettere al Paese africano di rispettare l’impegno di riduzione delle sue emissioni di gas a effetto serra del 38% entro il 2030. Ma per raggiungere questo obiettivo il governo ruandese dovrà trovare 11 miliardi di finanziamento e probabilmente sarà costretto a cercare investitori stranieri «L’ecosistema complessivo della finanza verde è proibitivo. Eppure dobbiamo affrontare problemi urgenti», ha commentato un consulente del progetto di Gicumbi, spiegando che le procedure di accesso al Fondo verde sono estremamente lunghe e complicate e rischiano di lasciare fuori i Paesi in via di sviluppo [Le Monde]

4 I lavoratori di Google hanno fondato un sindacato
Il 4 gennaio 220 dipendenti di Google hanno annunciato di aver fondato un sindacato, la Alphabet Workers Union, aperto a tutti i lavoratori di Google e della compagnia che lo controlla, Alphabet. L’organizzazione non ha lo status giuridico di un vero e proprio sindacato, non ha cioè il potere di negoziare con i manager dell’azienda e non intende richiederlo per ora. Punta prima di tutto a ottenere la maggiore adesione possibile tra i dipendenti della società, che in tutto sono 100,000 in tutto il mondo, e concentrarsi soprattutto su temi di natura etica, come per esempio la sottoscrizione da parte di Google di contratti in ambito militare, i casi di molestie sessuali sul luogo di lavoro e l’equità del salario. È la prima grande azienda tecnologica in cui i lavoratori si organizzano in un sindacato e questo accade in un momento particolarmente delicato per Google, accusato di detenere una posizione illegittima di monopolio dal Governo degli Stati Uniti. Google finora si era differenziato dalle altre società del settore per una filosofia più aperta nella gestione dei suoi dipendenti, ma le cose sono cambiate e ne è prova la recente controversia sul licenziamento di Timnit Gebru, responsabile del gruppo di ricerca sull’etica nell’intelligenza artificiale [Vox]

5 Entra in vigore il Plan S sull’open access: sarà in grado rivoluzionare l’editoria scientifica?
Nel 2018 un gruppo di enti di finanziamento della ricerca, principalmente europei, ha lanciato il Plan S: gli scienziati che riceveranno fondi da questi enti dovranno rendere i risultati della loro ricerca liberamente accessibili a tutti dal momento della pubblicazione. Nonostante il consenso mostrato da molte grandi agenzie di finanziamento nel mondo, alla fine l’adesione al Plan S è stata piuttosto limitata e a oggi comprende solo le istituzioni responsabili per il 6% degli articoli pubblicati nel 2017. Se alcuni sostengono che l’impatto del piano sarà comunque importante perché sottoscritto dalle agenzie che pubblicano almeno un terzo dei lavori che appaiono sulle riviste più prestigiose e dunque il loro esempio avrà un grande impatto, altri ritengono che il meccanismo è troppo costoso per università e ricercatori e che molti non potranno permetterselo [Science]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Il 27 dicembre è cominciata in tutta Europa la somministrazione del vaccino Pfizer/BioNTech. Al 7 gennaio l’Italia ha ricevuto 438 750 dosi e ne ha somministrate 407 044 dosi, di cui 340 959 al personale sanitario e sociosanitario e 24 182 agli ospiti delle RSA. I dati, distinti per regione, categoria, sesso e fascia di età, vengono aggiornati quotidianamente e pubblicati qui [Report Vaccini Anti COVID-19]
×  Le vaccinazioni sono cominciate dal personale sanitario, ma per ora gli specializzandi non le riceveranno perché non hanno un contratto di lavoro dipendente con gli ospedali. Il personale amministrativo invece ha già potuto prenotarsi [La Repubblica]
×  I dati sulle vaccinazioni a livello internazionale possono essere consultati qui [Our World in Data]
×  Nel frattempo il 30 dicembre l’agenzia del farmaco del Regno Unito ha autorizzato, prima al mondo, il vaccino sviluppato da Oxford e AstraZeneca e le prime dosi sono state somministrate il 4 gennaio [BBC]
×  E il 6 gennaio l’agenzia europea del farmaco ha autorizzato il vaccino prodotto da Moderna [Le Monde]
×  I dati sulla sua efficacia sono stati pubblicati il 30 dicembre sul New England Journal of Medicine [NEJM]
× A metà dicembre le autorità sanitaria inglesi hanno reso noto che una nuova variante del SARS-CoV-2, denominata B.1.1.7, rappresentava una parte sempre maggiore delle nuove infezioni registrate nel Regno Unito, in particolare in alcune regioni. Allo stato attuale, gli scienziati sembrano concordare che la variante non è più letale, ma è più contagiosa, con un Rt superiore del 50% rispetto a quello della variante principalmente diffusa in Europa finora. Queste stime si basano su dati epidemiologici [Imperial College London]
× La diffusione di questa nuova variante è causa di preoccupazione tra gli scienziati, che temono possa rapidamente diventare la variante prevalente a livello globale e portare l’epidemia in una nuova fase, dalle caratteristiche imprevedibili [Science]
× La gravità dell’epidemia nel Regno Unito ha spinto il 4 gennaio il primo ministro Boris Johnson a ordinare un nuovo lockdown a livello nazionale. Inoltre, le autorità sanitarie stanno considerando di ritardare fino a 12 settimane la somministrazione del richiamo , per far sì che il maggior numero di persone riceva la prima dose il prima possibile. La farmaceutica BioNTech ha risposto che questa decisione non è supportata dai dati raccolti durante gli studi clinici, in cui i pazienti hanno ricevuto il richiamo a distanza di tre settimane dalla prima dose [Financial Times]
×  Il 5 gennaio le autorità cinesi hanno bloccato l’ingresso nel Paese del gruppo di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità incaricati di investigare l’origine della pandemia, sostenendo che i loro visti non sono validi [The Guardian]
×  Da mesi sappiamo che i numeri relativi ai nuovi casi di infezione sono sottostimati rispetto a quelli reali, in particolare durante la prima ondata. Ma di quanto? Un nuovo studio pubblicato su Nature, relativo all’epidemia in Francia tra metà maggio e fine giugno, ha stimato che nei periodi di alta incidenza i casi ufficiali potrebbero essere stati il 10% di quelli effettivi [The Conversation]

Letture per il finesettimana #14

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 18 dicembre 2020]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo di come la pandemia ha cambiato la ricerca scientifica, dei lavoratori invisibili nel settore del machine learning, delle tecnologie biometriche finanziate dalla Commissione europea per la sicurezza e la sorveglianza, dei primi cinque anni dalla firma dell’accordo di Parigi e diamo gli ultimi aggiornamenti su COVID-19.
Buona lettura e vi diamo appuntamento all’8 gennaio (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Come la COVID-19 ha cambiato la scienza e quali debolezze ne ha messo in luce
Il salto del un nuovo coronavirus SARS-CoV-2 nella specie umana e il conseguente diffondersi di una epidemia globale ha avuto un impatto enorme sulla ricerca scientifica e sui suoi protagonisti, scrive il giornalista scientifico Ed Yong per The Atlantic. Alcuni hanno, in brevissimo tempo, riconvertito i loro laboratori per occuparsi del nuovo virus, interrompendo le ricerche su cui stavano lavorando. Altri, che di virus fino a quel momento non si erano mai occupati, hanno cominciato ad analizzare i dati e formulare modelli di previsione della dinamica del contagio che potessero informare le decisioni politiche. Nel giro di nove mesi sono stati sviluppati 54 vaccini, 3 dei quali hanno già concluso i loro studi di fase 3, sfruttando, a volte per la prima volta, delle tecnologie a cui si lavorava da decenni. L’intero mondo della ricerca ha investito tutte le sue energie su un unico problema, ricevendo anche flusso di finanziamenti, pubblici e privati, mai visto prima. Questo incredibile sforzo ha generato un altrettanto incredibile patrimonio di conoscenza, che sarà utile anche dopo la fine di questa pandemia, sia per affrontare le prossime che verranno che per curare altre malattie, infettive e non. Ma ha anche messo in luce i limiti dell’impresa scientifica, per come è stata condotta finora. Prima di tutto ha penalizzato le minoranze, soprattutto le donne e gli scienziati neri, che già di solito hanno meno opportunità e che sono stati marginalizzati ancora di più in questo periodo. In secondo luogo ha mostrato come l’eccessiva ambizione e desiderio di notorietà può spingere a fare errori, a formulare i problemi in modo superficiale, soprattutto quando si esce dal proprio campo di competenze. È accaduto, ad esempio, che i trial clinici per alcuni trattamenti contro COVID-19 siano stati pianificati male e si siano quindi rivelati inutili. C’è da sperare che su questi aspetti la scienza eserciti la sua più importante caratteristica, ovvero la propensione all’autocorrezione [The Atlantic]

2 I lavoratori invisibili dietro l’intelligenza artificiale
Durante la conferenza NeurIPS, una delle più prestigiose nel campo dell’intelligenza artificiale, Saiph Savage ha parlato dei lavoratori che, reclutati su piattaforme come Amazon Mechanical Turk, alimentano vari algoritmi di machine learning. Alcuni etichettano immagini per i sistemi di apprendimento supervisionato, altri trascrivono gli audio su cui gli assistenti vocali si allenano, altri leggono ad alta voce dei testi per rendere riconoscibili certi accenti e certe inflessioni. Seguendo centinaia di lavoratori su Amazon Mechanical Turk per diversi anni, Savage ha trovato che il loro salario orario medio è di 2 dollari all’ora e che per molti di loro questa è la principale fonte di reddito. Inoltre le capacità sviluppate in questi lavori spesso non sono riconosciute dai datori di lavoro [MIT Technology Review]

3 Intervenire sulle disuguaglianza di genere nella scienza permetterà un maggior successo delle campagne di vaccinazione
I movimenti di opposizione alla vaccinazione contro il vaiolo che si diffusero alla fine del 1800 in Inghilterra vennero disinnescati cancellando le leggi che ne imponevo l’obbligo. Ma la sfiducia nella scienza e nella medicina continuò in diverse forme e spesso si sovrappose con i movimenti femministi. La causa va ricercata nel monopolio maschile in campo scientifico e medico e nella sostanziale esclusione delle donne dalla loro pratica. La storia rischia di ripetersi ora. Durante la pandemia gli scienziati hanno avuto grande visibilità, sia nei media che nei diversi organismi di consulenza ai governi. Anche questa volta sono stati molto più rappresentati gli uomini delle donne. Ma quando sarà il momento di organizzare le campagne vaccinali di massa sarà fondamentale includere anche il punto di vista delle donne per interpretare una pluralità di punti di vista e di realtà demografiche. Se questo non accadrà, l’esitazione e la resistenza alle vaccinazioni potrebbe metterne a rischio il successo [LSE Impact Blog]

4 L’accordo di Parigi, cinque anni dopo
Sabato scorso si è svolto il Climate Ambition Summit 2020, in occasione del quinto anniversario dell’accordo di Parigi. Organizzato da ONU, Francia e Regno Unito, l’incontro doveva rivitalizzare lo “spirito di Parigi” e c’erano molte aspettative sui nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni su cui diversi capi di Stato si sarebbero impegnati, soprattutto da qui al 2030. Queste aspettative sono state largamente disattese. Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito le sue intenzioni di raggiungere zero emissioni nette entro il 2060 ma poco ha detto sui prossimi dieci anni. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha rinnovato il suo impegno a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2047, anniversario dell’indipendenza indiana, ma non ha parlato della produzione di carbone. Oggetto di critica sono stati anche i piani di recupero dalla crisi economica in corso a causa della pandemia, che finora stanno destinando troppi fondi a settori e attività con alto livello di emissioni [The Guardian]

5 L’Europa ha finanziato progetti di sviluppo di tecnologie biometriche per sicurezza e la sorveglianza e si prepara a farlo ancora
Il progetto iBorderCtrl ha sviluppato un sistema che esamina le micro-espressioni facciali per capire se una persona sta mentendo. È stato testato in alcuni punti lungo i confini tra gli stati europei e tra i suoi finanziatori c’è anche la Commissione Europea, tramite il suo programma quadro Horizon 2020, che gli ha assegnato 4,5 milioni di euro. In totale sono 1,7 i miliardi che Horizon 2020 ha destinato a progetti di questo tipo e Horizon Europe, il suo successore che partirà nel 2021, avrà un budget di 1,3 miliardi nel settore della sicurezza e del controllo dei confini. Il parlamentare europeo Patrick Breyer, del partito pirata tedesco, ha fatto causa alla Commissione per il finanziamento di iBorderCtrl e la prima udienza del processo è fissata per gennaio [The Guardian]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Il vaccino prodotto da Moderna potrebbe essere il prossimo a ricevere l’approvazione per l’uso in condizioni di emergenza da parte dell’agenzia del farmaco USA, in base al parere riportato martedì [Financial Times]
×  Sabato l’agenzia del farmaco USA ha approvato il vaccino di Pfizer/BioNTech. La somministrazione è cominciata lunedì, partendo con gli operatori sanitari e gli ospiti e il personale delle residenze sanitarie assistenziali [STAT News]
× Per testare sicurezza ed efficacia dei vaccini, le compagnie cinesi sono dovute andare all’estero dove l’epidemia imperversa ancora e stanno intessendo una rete di relazioni diplomatiche ed economiche [Science]
× Perché i bambini si ammalano molto meno gravemente di COVID-19 o non si ammalano affatto? Un punto sui risultati delle ricerche condotte finora su questo argomento [Nature]
× Il premio Nobel per l’economia Richard H. Thaler propone di organizzare un’asta di beneficienza venendo a personaggi ricchi e famosi una piccola parte dei primi 20 milioni di dosi di vaccino che arriveranno nei prossimi mesi negli Stati Uniti [The New York Times]
× La mancata registrazione di alcune migliaia di casi nel Regno Unito a causa di un banale errore tecnico è stata l’occasione per stimare l’efficacia dei sistemi di tracciamento [Le Monde]

Letture per il finesettimana #13

[pubblicato originariamente su Scienza in rete l’11 dicembre 2020]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo di reti neurali che hanno bisogno di dormire per non allucinare, di open access in biologia, della capsula giapponese rientrata sulla Terra portando dei frammenti dell’asteroide Ryugu, dei nuovi ERC Consolidator Grant e degli aggiornamenti sui vaccini contro COVID-19.
Buona lettura e al prossimo venerdì (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Anche le reti neurali hanno bisogno di dormire
Un gruppo di ricercatori del Los Alamos National Laboratory hanno osservato che esponendo la loro rete neurale artificiale a un segnale con caratteristiche simili alle onde lunghe che attraversano il nostro cervello durante il sonno profondo l’instabilità del loro sistema è scomparsa. Le reti neurali artificiali studiate da questi scienziati cercano di riprodurre il più fedelmente possibile il funzionamento dei neuroni biologici durante diversi tipi di processi di apprendimento. Nell’esperimento in questione la rete si allenava, in maniera non supervisionata, sul riconoscimento delle immagini. Dopo un certo tempo di attività la rete cominciava a sviluppare una sorta di allucinazioni, che sono scomparse non appena è stato imposto uno stato che riproduce quello del sonno profondo [Scientific American]

2 Il modello open access prende piede in campo biologico
La rivista open access eLife, lanciata nel 2012, richiederà di archiviare come preprint gli articoli che gli vengono sottoposti per la pubblicazione. Non solo: renderà pubblici i commenti dei revisori, anche nel caso in cui gli articoli non vengano accettati. Dietro questa decisione c’è Michael Eisen, editore-in-chief della rivista dal 2019. Secondo Eisen il modello dell’editoria scientifica è ancora basato sulla carta stampata e non si adatta più alle dinamiche introdotte da internet. La novità che propone per eLife, nella sua opinione, non fa che prendere atto di un cambiamento che è già avvenuto. Infatti, durante l’estate si sono resi conto che il 68% degli articoli che stavano revisionando per eLife era già stato pubblicato nei vari archivi aperti. Per ora Eisen afferma che questo non cambierà il modello di business della rivista, che può contare su importanti fonti di finanziamento come l’Howard Hughes Medical Institute, e che richiede 2500 dollari agli autori per ogni articolo pubblicato [Science]

3 La missione del Giappone sull’asteroide Ryugu termina con una caccia nell’entroterra australiano
Una capsula della navicella spaziale giapponese Hayabusa2 è rientrata nell’atmosfera terrestre sabato, dopo un viaggio durato sei anni per esplorare e raccogliere campioni da un asteroide chiamato Ryugu. L’atterraggio è avvenuto 450 chilometri a nord della città di Adelaide in Australia, in una zona desertica. Ma i ricercatori hanno dovuto faticare per individuare il punto esatto in cui l’oggetto, largo 40 cm, è atterrato all’interno di una zona migliaia di metri quadrati. Lunedì un aereo ha lasciato l’Australia per trasportare in Giappone i campioni raccolti dalla capsula, dove verranno studiati a fondo e in un secondo momento condivisi con altri ricercatori di tutto il mondo. Studiare l’acqua intrappolata nei minerali di Ryugu potrebbe aiutare a capire se l’acqua negli oceani della Terra proviene dagli asteroidi e se questi abbiano avuto un ruolo nel trasporto di materia organica sul nostro pianeta [The New York Times]

4 Più artefatti che organismi viventi
Il peso degli oggetti fabbricati dagli esseri umani eccederà entro la fine dell’anno quello degli organismi viventi. È questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori del Weizmann Institute of Sciences a Rehovot, in Israele, che dà una misura dell’impatto che la nostra specie ha avuto sul pianeta che abitiamo. Gli scienziati hanno misurato la massa di tutti gli oggetti costruiti dall’umanità a partire dal 1900, come bottiglie di plastica, mattoni e cemento utilizzati per la costruzione degli edifici e delle strade, e hanno osservato che questa quantità è raddoppiata ogni 20 anni circa. Contemporaneamente la biomassa è diminuita a causa della deforestazione e della conseguente scomparsa di molte specie animali. L’azione congiunta di queste due dinamiche porterà per la prima volta al sorpasso degli artefatti sugli organismi viventi alla fine del 2020, secondo le stime del gruppo israeliano. I numeri nella loro conclusione sono chiaramente soggetti a un certo livello di incertezza, ma la sostanza non cambia: siamo entrati in una nuova era, quella dell’Antropocene, in cui la presenza degli umani sulla Terra sarà visibile per milioni di anni nel futuro [BBC News]

5 ERC Consolidator Grant: i ricercatori italiani continuano a fuggire all’estero
Sono stati pubblicati i progetti vincitori di un ERC Consolidator Grant, uno dei prestigiosi strumenti di finanziamento assegnato dallo European Research Council ai ricercatori con almeno sette anni di esperienza di ricerca dopo il dottorato. Dei 327 vincitori, ben 47 sono italiani, posizionando il nostro paese al primo posto nelle statistiche sulle 39 nazionalità partecipanti. Di questi 47 progetti però, solo 17 saranno svolti in Italia, mentre gli altri 30 verranno portati avanti in istituzioni straniere. Al primo posto nella classifica delle nazionalità dei centri ospitanti ci sono, a pari merito, Germania e Regno Unito, con ben 50 progetti, segue la Francia con 34 e i Paesi Bassi con 29. Continua dunque la tendenza che si è verificata negli ultimi anni: la ricerca italiana di eccellenza, per essere finanziata, deve spostarsi all’estero [Wired.it]

6 Aggiornamenti COVID-19
× Il comitato di esperti esterno dell’FDA ha formalmente raccomandato che l’agenzia del farmaco USA approvi il vaccino anti-COVID-19 di Pfizer/BioNTech. È probabile che questo avverrà nei prossimi giorni [The New York Times]
× Pubblicati sul New England Journal of Medicine i dati di sicurezza ed efficacia del vaccino Pfizer/BioNTech [NEJM]
× Martedì è cominciata la campagna di vaccinazione in UK. La prima persona a ricevere il vaccino contro COVID-19 è stata una donna di 91 anni [The Guardian]
× Il tracciamento all’indietro potrebbe essere una strada promettente? [BBC]