L’OMS riduce nettamente i limiti per gli inquinanti atmosferici

[pubblicato su Scienza in rete il 25 settembre 2021]

Mercoledì 22 settembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso pubbliche le nuove linee guida sulla qualità dell’aria, riducendo notevolmente i limiti per l’esposizione a lungo termine agli inquinanti più dannosi per la salute, in particolare il particolato fine e il biossido di azoto (qui il rapporto completo).

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Acqua alta a Venezia: fino a quando basterà il MoSE?

[pubblicato su Scienza in rete il 10 settembre 2021]

Dopo quasi cinquant’anni dalla Legge Speciale per Venezia, approvata nel 1973 per definire gli interventi di salvaguardia della città in seguito alla tremenda alluvione del novembre 1966, il Modulo Sperimentale Elettromeccanico (MoSE) si appresta a entrare in funzione. I 78 pannelli mobili disposti sulle tre bocche di porto della Laguna di Venezia verranno azionati quando il livello dell’acqua supererà i 110 centimetri rispetto a un livello di riferimento chiamato Zero Mareografico di Punta Salute, all’ingresso del Canale della Giudecca. Questo non impedirà che Piazza San Marco si allaghi, trovandosi essa in una delle zone più basse del centro storico, circa 80 centimetri più in alto di Punta Salute. Il livello della pavimentazione cittadina è estremamente variabile, se si pensa che passeggiando vicino al Ponte di Rialto si è a circa 105 centimetri sopra Punta Salute, mentre alla stazione di Venezia Santa Lucia a 135 centimetri.

L’efficacia del MoSE nel proteggere Venezia dipenderà nel breve termine dalla capacità di prevedere il livello dell’acqua nella laguna con sufficiente precisione e anticipo, e nel lungo termine dall’impatto del cambiamento climatico.

Sono queste le domande cui ha provato a dare risposta una edizione speciale della rivista Natural Hazads and Earth System Sciences pubblicata la scorsa settimana, passando in rassegna le conoscenze scientifiche accumulate finora ed elaborandone una sintesi.

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Letture per il finesettimana #41

[pubblicato su Scienza in rete il 17 luglio 2021]

Buon sabato,
questa settimana parliamo delle alluvioni nel nordovest della Germania, di come la pandemia cambierà la scienza, del piano UE per la transizione ecologica, di un orologio che misuri l’età biologica a partire dallo stato infiammatorio, dei finanziamenti francesi per la scienza aperta e diamo gli ultimi aggiornamenti su Covid-19.
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1 Le alluvioni in Germania sono l’ennesimo segno che il cambiamento climatico intensifica la frequenza di eventi meteo estremi
Per stabilire quanto il cambiamento climatico sia responsabile delle terribili alluvioni che si sono abbattute sulla Germania nordoccidentale sarà necessario aspettare che i ricercatori analizzino i dati. Ma gli scienziati concordano che la tendenza è chiara: questo tipo di eventi saranno sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale. Una prima ragione è che l’aumento delle temperature medie fa sì che l’atmosfera trattenga più umidità, aumentando l’intensità delle precipitazioni. La seconda ragione è che la diminuzione della differenza tra le temperature delle zone settentrionali e meridionali dell’emisfero nord rallenta le correnti d’aria negli strati alti dell’atmosfera e dunque i temporali si muovono più lentamente. Il temporale che ha causato le alluvioni dei giorni scorsi era praticamente stazionario. Questa seconda dinamica sarebbe anche uno dei fattori che ha scatenato l’onda di calore registrata nelle scorse settimane sulle coste occidentali di Stati Uniti e Canada. Tuttavia, nel caso delle alluvioni la topografia dei territori può fare la differenza. Nei Paesi Bassi l’impatto dei temporali è stato contenuto grazie agli interventi di abbassamento del letto dei fiumi effettuati negli anni Novanta [The New York Times]

2 La pandemia di Covid-19 cambierà la scienza? Ecco come è andata con le precedenti epidemie
Le epidemie del passato hanno lasciato tracce più o meno importanti nella ricerca medica e scientifica, nella gestione della sanità pubblica e anche nella comunicazione tra ricercatori. La peste bubbonica che colpì l’Europa a partire dagli anni Quaranta del milletrecento portò grandi cambiamenti, dall’istituzione dei registri di mortalità, alla redazione di trattati che descrivevano le manifestazioni della malattia e i potenziali trattamenti, fino alla costruzione di ospedali dedicati agli infetti dove isolarli dal resto della società, misure di distanziamento sociale e tracciamento dei contatti. L’epidemia di colera che colpì New York nel 1800 mise in luce il fatto che i più vulnerabili alla malattia erano coloro che vivevano nelle condizioni socioeconomiche più difficili e spinse a istituire un comitato metropolitano per la salute pubblica che di fatto fu il precursore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al contrario, l’influenza spagnola venne come dimenticata, forse perché arrivata in coincidenza con la prima guerra mondiale. L’epidemia di HIV/AIDS invece generò grandi cambiamenti soprattutto riguardo all’accessibilità di farmaci sperimentali e questo soprattutto grazie ai pazienti-attivisti che seppero mobilitare l’opinione pubblica e fare pressione sulle istituzioni. Cosa succederà con Covid-19? [Science]

3 L’Unione Europea ha presentato il suo ambizioso piano per il clima
Mercoledì l’UE ha reso pubblico il pacchetto di misure denominato “Fit to 55” con cui traccia gli interventi necessari per rispettare l’obiettivo di riduzione delle emissioni su cui si è impegnata, ovvero arrivare nel 2030 a emettere il 55% in meno dell’anidride carbonica che emetteva nel 1990. Nei primi 30 anni trascorsi la riduzione ha raggiunto circa il 24%, dunque rispettare l’obiettivo è una sfida estremamente ambiziosa. L’Unione prevede di farcela inasprendo i limiti di emissione sul settore dei trasporti, di fatto bandendo la vendita di automobili a benzina e diesel dal 2035, tassando le compagnie aeree sulla base del carburante utilizzato, istituendo una tassa sulle importazioni di materiali come cemento, alluminio e fertilizzanti, richiedendo una crescita incisiva dell’energia prodotta da fonti rinnovabili in tutti i paesi membri e l’ammodernamento degli edifici per renderli più efficienti. Le misure graveranno su tutti i cittadini europei, prima di tutto con l’aumento delle bollette, e dunque richiedono grande attenzione verso i gruppi socioeconomici più vulnerabili [BBC]

4 Un orologio che misura l’età biologica sulla base del livello di infiammazione cronica
Si chiama iAge ed è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori della Stanford University per misurare il livello di infiammazione e da questo prevedere la probabilità che si sviluppino patologie legate all’invecchiamento. Al cuore di iAge c’è un algoritmo di machine learning che è stato allenato sul database costruito analizzando i campioni di sangue raccolti dal 1000 Immunomes Project. Usando l’età anagrafica dei partecipanti e le loro condizioni di salute, l’algoritmo di machine learning ha individuato i biomarcatori più strettamente legati agli stati infiammatori. Questo approccio sembra più promettente di quello basato sull’analisi dei cambiamenti epigenetici del DNA sperimentato in passato e, inoltre, offrirebbe anche delle soluzioni per intervenire tramite farmaci anti-infiammatori mirati [Nature]

5 La Francia finanzia con 45 milioni di euro la scienza aperta
La ministra francese dell’università, ricerca e innovazione Frédérique Vidal ha annunciato il 6 luglio che il secondo piano quinquennale per la scienza aperta riceverà un finanziamento triplo rispetto al primo e pari a 45 milioni di euro. Il piano servirà a finanziare non solo la pubblicazione dei risultati di ricerca in formato open access, ma anche a favorire la condivisione di software e dati tramite l’iniziativa Software Heirtage [Le Monde]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  La Tunisia in ginocchio per il Covid: la diaspora si mobilita [France Inter]
×  In Francia introdotto l’obbligo vaccinale per i sanitari, esteso il passaporto sanitario per l’ingresso in ristoranti, bar e treni a partire da agosto e annunciata la fine dei test PCR gratuiti dall’autunno. L’obiettivo è spingere alla vaccinazione completa quante più persone possibile per far fronte alla nuova ondata dei contagi guidata dalla diffusione della variante Delta [Le Monde]
×  In un summit online, i firmatari della lettera pubblicata la scorsa settimana su Lancet e indirizzata al governo britannico, hanno definito la decisione di rimuovere ogni restrizione da lunedì 19 luglio una minaccia per il mondo intero vista la centralità del paese nella rete dei trasporti internazionali [The Citizens]
×  Quanti bambini vanno incontro alla sindrome post Covid? Gli studi effettuati nel mondo indicano percentuali anche molto diverse fra loro, raffinare questa stima è pero fondamentale ora che l’incidenza dell’infezione sta aumentando tra i più giovani [Nature]
× In Italia l’incidenza settimanale del contagio è passata da 11 casi ogni 100 000 persone a 19 casi ogni 100 000 persone, con l’indice di riproduzione netto dell’epidemia che ha superato 1 in diverse regioni [Ministero della Salute]
× I dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità nel periodo dal 4 aprile all’11 luglio, indicano un’elevata efficacia del ciclo completo di vaccinazione nel proteggere dall’infezione sintomatica, l’ospedalizzazione e la morte in tutte le fasce d’età [Istituto Superiore di Sanità]

Letture per il finesettimana #38

[pubblicato su Scienza in rete il 26 giugno 2021]

Buon sabato,
questa settimana parliamo della disuguaglianza di genere nel giornalismo scientifico, di antibiotico-resistenza, di esopianeti, delle strategie di cattura dell’anidride carbonica, dei resti di un ominide ritrovati in Israele e diamo gli ultimi aggiornamenti su Covid-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Nelle notizie di Nature il 70% degli intervistati sono uomini
Analizzando più di 16 000 articoli giornalistici pubblicati dalla rivista Nature tra il 2005 e il 2020, due ricercatori statunitensi hanno concluso che la percentuale di virgolettati attribuiti a uomini è passata dall’87% del 2005, all’80% del 2017 per poi arrivare al 69% nel 2020. Il risultato sottolinea che anche nel giornalismo scientifico c’è ancora molto da fare per affrontare il problema della disuguaglianza di genere. Tuttavia, limitando l’analisi agli articoli della sezione Careers, dedicata al racconto dei diversi aspetti delle carriere scientifiche, uomini e donne compaiono in uguale misura [Nature]

2 Imparare dalla pandemia di Covid-19 per affrontare l’antibiotico-resistenza
Nel 2014 le infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici hanno ucciso 700 000 persone. I ricercatori prevedono che in assenza di interventi questo numero potrebbe salire a 10 milioni all’anno nel 2050, il triplo delle vittime dovute a Covid-19 finora. La pandemia di Covid-19 ha accelerato la ricerca scientifica e clinica sui vaccini a livelli ritenuti finora irraggiungibili, soprattutto grazie alla disponibilità di grandi investimenti pubblici. Lo stesso approccio dovrebbe essere seguito contro l’antibiotico-resistenza [MIT Technology Review]

3 Intervista a Federica Cappari: dalla fisica dei materiali alla composizione degli esopianeti
Federica Cappari studia il comportamento di diversi materiali quando vengono sottoposti a pressioni elevatissime, simili a quelle che si ritiene vengano raggiunte sui pianeti fuori dal sistema solare, i cosiddetti esopianeti. Lo fa usando il laser più grande del mondo ospitato dal Lawrence Livermore National Laboratory in California. Sono più di quattromila gli esopianeti scoperti finora dagli astronomi. Conoscere la loro composizione potrebbe, in ultima analisi, aiutarci a capire se alcuni di questi esopianeti sono abitabili [Quantamagazine]

4 L’impatto sul clima della cattura dell’anidride carbonica non è uguale e opposto a quello della riduzione delle emissioni
L’assunzione alla base delle strategie che prevedono di impiegare tecniche di cattura della CO2 dall’atmosfera per bilanciarne l’emissione è che il comportamento del sistema climatico in risposta all’emissione e alla cattura sia simmetrico. Tuttavia, questa assunzione non è mai stata testata e, mentre appare plausibile per piccole quantità di CO2 emessa, è improbabile che sia valida su larga scala a causa della natura non lineare del clima. Un gruppo di ricercatori della Simon Fraser University in Canada hanno dimostrato, in un lavoro pubblicato recentemente su Nature Climate Change, che in effetti la risposta del clima e del ciclo di carbonio all’emissione di CO2 non è uguale e opposta a quella che si osserva in conseguenza della cattura della stessa quantità di anidride carbonica [Carbon Brief]

5 Ritrovati in Israele i resti fossili di una nuova specie di ominide pre-Neanderthaliano risalente a 125 000 anni fa
I resti sono stati ritrovati nel 2010 nei sedimenti di un terreno occupato da una fabbrica di cemento a Nasher Ramla in Israele. Dopo anni di studi e analisi, i ricercatori delle università di Tel Aviv e Gerusalemme hanno concluso che appartengono a una nuova specie di ominide che combina caratteristiche arcaiche e moderne. I ricercatori hanno inoltre avanzato l’ipotesi che questa specie possa essere all’origine dell’Homo neanderthalensis vissuto in Europa e Asia fino a 40 000 anni fa. Molti esperti però contestano questa idea, osservando che la datazione dei resti è di molto successiva a quella stimata per la comparsa dei Neanderthal in Europa, circa 400 000 anni fa [Science]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Delle sequenze genetiche parziali di SARS-CoV-2 risalenti alle primissime fasi dell’epidemia sono state ritrovate dopo essere state cancellate da uno degli archivi curati dai National Institutes of Health. Dimostrerebbero che è più probabile che i casi legati al mercato ittico Huanan di Wuhan risalenti a dicembre del 2019 siano dovuti a un evento di superdiffusione successivo all’origine del virus. Le sequenze ritrovate infatti risalirebbero a novembre del 2019 e presenterebbero una maggiore somiglianza genetica al virus dei pipistrelli più simile al SARS-CoV-2 [Nature]
×  La variante Delta, ormai dominante nel Regno Unito, è più contagiosa e riesce a eludere leggermente la risposta immunitaria dei vaccini dopo due dosi, mentre dopo una dose il rischio di infettarsi è sostanzialmente più elevato rispetto alla variante Alpha. I paesi con bassi livelli di copertura vaccinale sono i più a rischio [Nature]
×  Israele reintroduce l’obbligo di indossare le mascherine negli spazi chiusi a causa della diffusione della variante Delta [Haaretz]
×  Il ministro della salute tedesco Spahn dice che, a causa della variante Delta che è responsabile del 15% dei nuovi casi di infezione, se il paese scegliesse di vivere l’estate con poche restrizioni dovrebbe prepararsi a una nuova ondata autunnale. Vaccinarsi con due dosi resta lo strumento principale di contrasto all’epidemia, ma senza altre misure di distanziamento potrebbe non essere sufficiente a limitare l’aumento dei contagi dopo l’estate [Süddeutsche Zeitung]
×  L’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che la variante Delta rappresenta il 16,8% dei contagi diagnosticati in Italia il 21 giugno, in forte aumento rispetto al 4,2% di maggio. La variante Alpha resta per ora quella dominante [Reuters]
×  I problemi cardiaci causati dal vaccino Pfizer/BioNTech sono rari (12,6 casi per milione) e non gravi. Sono lievemente più frequenti nei ragazzi maschi tra i 12 e i 17 anni, ma i CDC statunitensi stimano che i benefici superano comunque i rischi. Su un milione di seconde dosi, il vaccino causerebbe 70 casi di miocarditi ma eviterebbe 5 700 infezioni, 215 ricoveri e 2 morti [The New York Times]
×  Capire se il vaccino ha funzionato non è semplice. Bisogna sottoporsi al giusto tipo di test e al momento opportuno [The New York Times]
×  Il vaccino di Novavax potrebbe fare la differenza. Basato su una tecnologia più convenzionale rispetto a quella a mRNA, è altamente efficace contro le nuove varianti e ha effetti collaterali meno frequenti e più lievi, cosa che potrebbe convincere chi esita per diffidenza verso una tecnologia “troppo nuova” o non può permettersi giorni di assenza dal lavoro dopo la vaccinazione [The Atlantic]
×  In Francia, sono 32 milioni i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose e 20 milioni coloro che hanno ricevuto anche il richiamo. Ma il rallentamento degli appuntamenti per le prime dosi preoccupa le autorità [Le Monde]

Caldo: più di un terzo dei decessi sono causati dalle attività umane

[pubblicato su Scienza in rete l’11 giugno 2021]

Quasi diecimila morti avvenute durante le stagioni calde tra il 1991 e il 2018 in circa 700 località distribuite in 43 paesi del mondo sarebbero attribuibili all’aumento delle temperature medie causato dall’attività umana, circa lo 0,6% del 1 670 000 decessi registrati in totale e quasi il 40% dei circa 26 000 associati al caldo.

C’è tuttavia una grande variabilità geografica, con le zone settentrionali di solito meno colpite da questo fenomeno rispetto a quelle meridionali. Nelle zone settentrionali di America, Europa e Asia, le morti attribuibili all’aumento delle temperature di origine antropica sono inferiori all’1% del totale registrato nelle stagioni calde, nelle regioni meridionali di Europa e Asia e in alcuni paesi del sudest asiatico e dell’Asia occidentale questa percentuale è ben al di sopra dell’1%, raggiungendo picchi del 2,7% in Paraguay e del 2,3% in Italia. È importante osservare che queste stime sono caratterizzate da un ampio margine di incertezza (l’intervallo di confidenza al 95% associato ai diecimila morti attribuibili al riscaldamento di origine antropica è 4 000 – 20 000).

Sono questi alcuni dei risultati di uno studio pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Nature Climate Change che rende conto di una sofisticata analisi statistica sui database giornalieri di mortalità e temperatura raccolti dal Multi-Country Multi-City (MCC) Collaborative Research Network, il più grande consorzio sul rapporto tra clima e salute. Si tratta del primo studio nel suo genere. Finora, infatti, gli scienziati si erano concentrati soprattutto sull’impatto potenziale che l’aumento delle temperature causato dal cambiamento climatico avrebbe avuto nel futuro in termini di mortalità, considerando diversi scenari. Molti studi avevano poi riguardato le morti causate dagli eventi di calore estremo, le cosiddette ondate di calore, periodi brevi in cui le temperature salgono in maniera anomala rispetto alla media stagionale.

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Letture per il finesettimana #35

[pubblicato su Scienza in rete il 4 giugno 2021]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo del progetto europeo QUANTA che studierà l’origine dei sistemi di numerazione, del ruolo delle biomasse nella transizione ecologica (in particolare europea), di come le riviste mediche trattano il tema del razzismo, di cosa abbiamo perso lavorando da casa, dei ripetitori di fotoni entangled che potrebbero presto essere sfruttati per crittografare i messaggi trasmessi via internet e diamo gli ultimi aggiornamenti su Covid-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione).

1 L’origine dei numeri
Nel 2018 l’archeologo Francesco D’Errico formulò un’ipotesi nuova: che già i Neanderthal avessero sviluppato un sistema di notazione numerica. L’ipotesi si basava sull’analisi di un femore di iena risalente a 60 mila anni fa ritrovata nella grotta di Les Pradelles vicino Bordeax in Francia. Sul femore sono presenti nove incisioni che sembrano essere state realizzate in un’unica sessione di lavoro e che non hanno il tipo di regolarità che di solito caratterizza le incisioni decorative. La teoria di D’Errico è uno dei primi tentativi di comprendere l’origine preistorica dei sistemi numerici. Il problema è molto complesso, visto che in alcuni casi gli studiosi non sono neanche d’accordo sulla definizione di numero, ma il progetto QUANTA, finanziato dallo European Research Council con 10 milioni di euro e che ha inizio quest’anno, potrebbe far avanzare notevolmente la ricerca in questo campo. Al progetto parteciperanno da una parte scienziati della cognizione, antropologi e psicologi, che studieranno le diverse concezioni dei numeri nelle culture contemporanee ma anche l’uso dei sistemi numerici nelle società moderne di cacciatori raccoglitori. Dall’altra il progetto coinvolgerà archeologi, che cercheranno nuovi indizi sulle notazioni numeriche antiche, e biologi evoluzionisti esperti di linguaggio che studieranno l’origine dei nomi dei numeri [Nature]

2 Legna: una fonte di energia non esattamente verde
Entro l’estate la Commissione Europea dovrà pubblicare la revisione della sua direttiva sulle energie rinnovabili e non è chiaro quanto intenda incentivare lo sfruttamento delle biomasse, in particolare della legna ottenuta dalle foreste. Tra il 2009 e il 2018 l’elettricità prodotta da biomasse solide in Europa è passata da 16 gigawatt a 24 gigawatt e l’esportazione di pellet dagli Stati Uniti è triplicata. Dal 2009, con l’adozione della direttiva UE sulle rinnovabili, molte centrali a carbone nei Paesi Bassi o in Danimarca sono diventate centrali a pellet, lo stesso è successo alla centrale di Drax nel nordest dell’Inghilterra, che brucia ogni anno 7,5 milioni di tonnellate di pellet per produrre il 5% dell’elettricità consumata nel Regno Unito. Ma se 15 anni fa bruciare la legna delle foreste, ripiantando nuovi alberi in sostituzione di quelli abbattuti, sembrava una strategia in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, oggi scienziati e ONG non sono più d’accordo. Lo sfruttamento di questa risorsa aveva senso nel quadro di una transizione più lenta, mentre gli obiettivi dell’accordo di Parigi impongono un’accelerazione. In più la CO2 emessa bruciando è più difficile da contabilizzare e toglie risorse economiche a solare ed eolico [Le Monde]

3 Le riviste mediche non considerano il razzismo come un problema sanitario
Martedì Howard Bauchner, direttore della prestigiosa rivista medica JAMA (Journal of the American Medical Association), si è dimesso dopo che un altro editor della rivista aveva dichiarato in un podcast che l’accesso delle comunità di colore all’assistenza sanitaria negli Stati Uniti è limitato non dal razzismo strutturale della società («nessun medico è razzista», avrebbe detto) ma piuttosto da fattori socioeconomici. La vicenda evidenzia un problema trasversale alle riviste scientifiche di area medica. Anche se negli ultimi anni il numero di articoli pubblicati sul tema del razzismo è cresciuto, gli editori preferiscono articoli in cui il tema delle disuguaglianze razziali o della “razza” è collegato a fattori biologici e socioeconomici rispetto a quelli che studiano come il razzismo sistematico influenzi l’esperienza delle persone non bianche con il sistema sanitario [The New York Times]

4 Cosa abbiamo perso lavorando da casa?
La pandemia ha regalato a Daniel Beunza, sociologo dei mercati finanziari alla City University of London, un esperimento inaspettato, costringendo i trader a lavorare da casa. Questo gli ha permesso di capire quali siano le dinamiche informali che si instaurano quando le persone condividono fisicamente lo spazio di un ufficio. Ha intervistato i dirigenti delle più grandi banche di investimento negli Stati Uniti e in Europa che gli hanno raccontato che i gruppi che hanno potuto lavorare in ufficio sono stati molto, molto più produttivi di quelli da remoto. Non è sorprendente. Il fatto che le conoscenze e le competenze che si scambiano incidentalmente sono estremamente preziose anche quando le tecnologie per la comunicazione sono sempre più avanzate e sofisticate, è emerso in numerosi studi antropologici iniziati negli anni novanta nelle società della Silicon Valley. L’Internet Engineering Task Force, un’organizzazione libera che sviluppa gli standard di comunicazione della rete, prende le decisioni più importanti attraverso un rituale informale chiamato humming molto difficile da replicare online [The Guardian]

5 Il ruolo dei fotoni entangled nel futuro di internet
La copertina di Nature di questa settimana è dedicata a due lavori che dimostrano la possibilità di costruire dei ripetitori di fotoni entangled. Questo permetterebbe di superare le limitazioni sulla distanza che una coppia di fotoni entangled può coprire viaggiando in una fibra ottica e dunque permettere di criptare i messaggi inviati sulla rete usando metodi quantistici anche tra utenti molto lontani fra loro. Il primo dei due risultati è stato ottenuto all’Institut de Ciències Fotòniques in Catalogna, mentre il secondo presso il Key Laboratory of Quantum Information della University of Science and Technology of China. Science fa una panoramica sullo stato della ricerca sui ripetitori quantistici [Science]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  I nuovi nomi delle varianti del virus: alfa, beta, gamma e delta [Nature]
×  Per accelerare la campagna di vaccinazione in Francia, le autorità sanitarie propongono di testare i cittadini per sapere chi è già entrato in contatto con il virus e ha dunque bisogno di una sola dose per raggiungere l’immunità [Le Monde]
×  La variante delta (B.167.2) è il 30% più trasmissibile della variante alfa (B.1.1.7) secondo le stime della task force dell’Imperial College guidata da Neil Ferguson [The Guardian]
×  I contagi sono di nuovo in aumento in Inghilterra e Galles, molto probabilmente a causa della diffusione di questa variante più contagiosa, e gli scienziati hanno chiesto al governo di rivedere i suoi piani che prevedono di revocare tutte le restrizioni ai contatti sociali dal 21 giugno [The Guardian]
×  L’Unione Europea ha proposto alla World Trade Organization un’alternativa alla liberalizzazione dei brevetti sui vaccini che sarebbe più efficace per ottenerne una distribuzione equa a livello a globale [Reuters]
×  Uno studio condotto in Israele ha mostrato che i pazienti che stanno ricevendo trattamenti anticancro, e quindi sono maggiormente a rischio di decorsi gravi dell’infezione di SARS-CoV-2, reagiscono al vaccino Pfizer/BioNTech producendo anticorpi [JAMA Oncology]
×  Secondo l’ultimo rapporto dell’Office for National Statistics britannico, sono un milione le persone che riportano sintomi della sindrome post Covid; di questi, circa 370 mila sono stati infettati più di un anno fa e 200 mila dichiarano di avere molte difficoltà a portare avanti le loro attività quotidiane [The Guardian]

Il ruolo del sistema finanziario nella transizione ecologica

[pubblicato su Scienza in rete il 30 maggio 2021]

Il settore finanziario può favorire od ostacolare la transizione ecologica a seconda di come reagirà alle politiche di riduzione delle emissioni messe in atto dai governi. Tuttavia, il suo ruolo non viene ancora preso in considerazione nel tracciare i percorsi necessari a rispettare gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale.

In un articolo pubblicato sull’utlimo numero di Science, un gruppo di economisti ha proposto un approccio per combinare un modello di rischio climatico finanziario con gli Integrated Assessment Model (IAM), i modelli usati da organizzazioni come l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) o dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) per delineare i possibili scenari di transizione e informare le decisioni politiche. Proprio la scorsa settimana IEA ha pubblicato il rapporto Net zero by 2050, di cui abbiamo parlato qui, che descrive gli interventi necessari nel settore energetico per azzerare le emissioni nette a livello globale nel 2050.

«La sottostima dei rischi, intenzionale o meno, da parte degli attori dell’ecosistema finanziario, può ostacolare la transizione. Questo è un fatto cruciale di cui i decisori politici devono tener conto, soprattutto le banche centrali e le istituzioni con un mandato di stabilità finanziaria», commenta Stefano Battiston, professore all’Università Ca Foscari di Venezia e all’Università di Zurigo e uno degli autori dell’articolo. «La comunità della ricerca, in particolare quella interdisciplinare, offre strumenti concreti, cioè delle metriche per monitorare se la banche e i fondi si adeguano alla transizione o restano indietro», aggiunge.

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Letture per il finesettimana #34

[pubblicato su Scienza in rete il 30 maggio 2021]

Buona domenica,
questa settimana parliamo dell’espulsione di uno scienziato dalla National Academy of Science per molestie sessuali, di software che prevedono i nostri comportamenti in base ai micromovimenti della testa, di una legge universale che descrive gli spostamenti delle persone, della difficoltà di studiare le nuvole e il loro ruolo nel cambiamento climatico e della più dettagliata mappa tridimensionale dell’Universo mai realizzata prima.Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione).

1 L’astronomo Geoff Marcy espulso dalla National Academy of Science per molestie sessuali
È la prima volta che accade nei 158 anni di storia dell’accademia. La decisione è stata possibile dopo che la NAS ha aggiornato il suo regolamento interno, ammettendo la possibilità di espulsione nei casi di cattiva condotta. Marcy era stato forzato a dimettersi dall’università di Berkeley nel 2015 dopo essere stato trovato colpevole di molestie ai danni di suoi studenti. Da allora lavora per una società non profit. L’indagine della NAS però è stata avviata su segnalazione dello scienziato francese François-Xavier Coudert, che ha accusato di molestie anche altri tre scienziati che fanno parte della NAS. Le indagini sui loro comportamenti sono ancora in corso [Science]

2 I software che analizzano i movimenti della testa per prevedere i comportamenti non hanno basi scientifiche solide
Questa è la conclusione di un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Science, Technology and Society, riguardo l’algoritmo Vibraimage. Si tratta di un sistema digitale che quantifica lo stato mentale ed emotivo di un soggetto analizzando le riprese video dei movimenti della testa. Vibraimage è utilizzato da polizia, operatori di centrali nucleari, sicurezza aeroportuale e psichiatri in Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud, ed è stato utilizzato in occasione di due giochi olimpici, una coppa del mondo e un vertice del G7. Tuttavia non ci sono prove empiriche affidabili per la sua efficacia: molte affermazioni fatte sui suoi effetti sembrano non dimostrabili [The Conversation]

3 Una nuova legge universale che descrive gli spostamenti delle persone
Uno studio condotto dal Senseable City Laboratory dell’MIT e pubblicato su Nature, ha sfruttato oltre tre miliardi di geolocalizzazioni raccolte dagli smartphone di 8 milioni di utenti per studiare come le persone si spostano in città e dalle zone limitrofe verso le città. Hanno trovato uno schema che si ripete in tutte le città che hanno analizzato, e che sono molto diverse fra loro (Boston, Singapore e Dakar tra le altre). Lo schema che hanno trovato è il seguente: il numero di visitatori in un certo luogo diminuisce come l’inverso del quadrato del prodotto fra frequenza di visita e distanza di viaggio. Questa legge potrebbe aiutare a studiare la produttività delle aree metropolitane, organizzarne i sistemi di trasporto, ma anche capire meglio come si trasmettono le malattie infettive [Vice]

4 La più grande sorgente di incertezza sul cambiamento climatico sono i nostri comportamenti. Subito dopo vengono le nuvole
Se una determinata area vedrà più precipitazioni, siccità, riscaldamento o raffreddamento nei prossimi anni dipende dal tipo di nuvole presenti. Ma gli scienziati faticano ancora capire che ruolo svolgeranno le nuvole. Questo è dovuto in parte alla mancanza di dati sull’enorme varietà di nuvole esistenti, in parte alla mancanza di potenza di calcolo e in parte a dei vuoti nei dati storici raccolti a riguardo [Vox]

5 La più dettagliata mappa tridimensionale dell’Universo
A realizzarla è stata la collaborazione Dark Energy Survey, che usando il telescopio Victor Bianco del NOIRLab’s Cerro Tololo Inter-American Observatory in Cile ha studiato un quarto del cielo australe per un totale di 300 milioni di galassie. Analizzando 100 milioni tra le galassie più distanti, il gruppo ha potuto mappare la concentrazione di materia oscura e questo gli ha poi permesso di studiare la distribuzione dell’energia oscura, la forza responsabile per l’espansione dell’Universo. L’ipotesi, suggerita da diverse altre osservazioni sperimentali, è che l’energia oscura sia uniforme nel tempo e nello spazio. Lo studio del Dark Energy Survey ha offerto la conferma più stringente di questa ipotesi [Nature]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Come possono i paesi ricchi correggere la rotta sulle vaccinazioni per raggiungere una più equa distribuzione delle dosi a livello globale ed evitare così la “catastrofe morale” denunciata dal direttore dell’OMS mesi fa? [Science]
×  Le mascherine funzionano [Science]
×  Biden chiede all’intelligence statunitense di investigare sull’ipotesi che SARS-CoV-2 abbia avuto origine al Wuhan Institute of Virology [The New York Times]
×  EMA ha raccomandato di estendere le indicazioni del vaccino Pfizer/BioNTech per includere anche i bambini tra 12 e 15 anni [EMA]
×  La Germania intende vaccinare il 60% dei bambini e adolescenti tra i 12 e i 18 anni entro agosto [Süddeutsche Zeitung]
×  A New York, se ti vaccini in uno dei centri organizzati in alcune stazioni ferroviarie o metropolitane, ti offrono un abbonamento settimanale o una corsa a Long Island [The New York Times]
×  Tre quarti dei nuovi casi registrati nel Regno Unito nell’ultima settimana (che in totale sono quasi il doppio della scorsa) sono dovuti alla variante B.1.617.2. Questo sembra dovuto soprattutto alla sua maggiore contagiosità, ma i dati preliminari indicano anche che la protezione conferita dai vaccini dopo la prima dose è ridotta rispetto a quella contro la variante B.1.1.7, mentre la protezione resta molto alta dopo la seconda dose [The Guardian]
×  L’immunità contro COVID-19 potrebbe durare almeno un anno, addirittura di più in coloro che hanno avuto la malattia e poi si sono vaccinati. Lo studio, che ha analizzato il midollo osseo di guariti e vaccinati, è stato pubblicato su Nature e ha delle implicazioni riguardo la necessità di richiami periodici del vaccino [The New York Times]
×  Un gruppo di ricercatori tedeschi sostiene di aver capito quale sia la causa delle rare trombosi con piastrinopenia causate dal vaccino AstraZeneca e come intervenire per evitarle [Financial Times]

Trasformare drasticamente il settore energetico per azzerare le emissioni nel 2050

[pubblicato su Scienza in rete il 22 maggio 2021, con Jacopo Mengarelli]

Nel 2050 due terzi dell’energia globale e quasi il 90% di quella elettrica dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. Tra queste, solare ed eolico dovranno avere un ruolo centrale, generando il 70% dell’energia elettrica. Per farlo la capacità del solare fotovoltaico dovrà aumentare di 20 volte nei trent’anni che abbiamo davanti e quella dell’eolico di 11 volte. Fatta eccezione per i progetti già approvati nel 2021, non è previsto lo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio o gas né la costruzione di nuove centrali di energia a carbone senza sistemi di abbattimento delle emissioni. I combustibili fossili, da cui oggi viene prodotto l’80% dell’energia globale, nel 2050 sarebbero responsabili solo per il 20%.

Questi i punti centrali del percorso che, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (International Energy Agency, IEA), i governi del mondo dovrebbero seguire per portare a zero le emissioni nette di biossido di carbonio nel 2050. Si tratta di un traguardo compatibile con l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi, ovvero contenere entro 1,5 °C l’aumento della temperatura globale osservato a fine secolo rispetto ai livelli preindustriali.

Il rapporto di 224 pagine Net Zero by 2050 – A Roadmap for the Global Energy Sector, pubblicato martedì da IEA, è stato redatto in vista della ventiseiesima Conferenza delle parti (COP26) che si terrà nel Regno Unito a novembre e delinea «una trasformazione totale dei sistemi energetici che sostengono le nostre economie», commenta nella prefazione Faith Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia. Il settore dell’energia è responsabile infatti di quasi tre quarti delle emissioni globali di anidride carbonica.

Solo oltre 400 i momenti importanti nel percorso che conduce all’azzeramento delle emissioni nette nel 2050. Qui sotto vengono rappresentati i più significativi.

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L’immagine in copertina è di Pixabay.

Letture per il finesettimana #31

[pubblicato su Scienza in rete il 10 maggio 2021]

Buon lunedì,
questa settimana parliamo dei fossili di Neanderthal trovati al Circeo, delle ondate di calore negli oceani, di Chernobyl, di xkcd e le pubblicazioni scientifiche, della sorveglianza sugli Uiguri e diamo gli ultimi aggiornamenti su Covid-19. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Ritrovati i resti fossili di nove Neanderthal in una grotta a San Felice Circeo
Si tratta della grotta Guattari, vicina a quello che un tempo fu l’Hotel Guattari, dove nel 1939 alcuni operai scoprirono per caso i resti di un cranio di Neanderthal con un foro su una tempia. È tutt’oggi uno dei crani di Neanderthal meglio conservati al mondo. Al momento della sua scoperta, il paleontologo Alberto Carlo Blanc ipotizzò che il foro indicasse che gli ominidi praticavano il cannibalismo rituale. Ma il nuovo ritrovamento, da parte della soprintendenza archeologica delle province di Latina e Frosinone in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, smonta definitivamente questa ipotesi: nella grotta sono stati infatti scoperti anche i resti di alcune iene che avrebbero mangiato le ossa dei Neanderthal, probabilmente morti per altre cause. L’amministrazione comunale ora vorrebbe acquistare il vecchio albergo in vendita per costruire un centro europeo per lo studio dei Neanderthal [The New York Times]

2 Le onde di calore marine sono sempre più frequenti e durano più a lungo
Ancora non c’è una definizione chiara, ma gli scienziati sono d’accordo che un aumento della temperatura degli strati superficiali delle acque è alla base di una serie di eventi osservati negli ultimi decenni in cui la fauna marina di alcune zone è stata devastata. Nel 2011 le coste dell’Australia occidentale vennero invase da pesci morti. Dal 2013 al 2016 le acque dell’Oceano Pacifico vicino alla costa occidentale del Nord America vennero colpite da un’ondata di calore, che fece morire prima il fitoplancton, poi i salmoni reali e infine gli uccelli marini che se ne cibavano. È stato dimostrato che periodi prolungati di alta pressione e correnti marine profonde hanno causato diversi di questi fenomeni, ma è necessario proseguire gli studi, in particolare raccogliendo più dati su ciò che accade negli strati più profondi. Su una cosa concordano tutti gli esperti: il cambiamento climatico renderà le onde di calore marine sempre più frequenti e prolungate [Nature]

3 A Cherbobyl, reazioni nucleari covano sotto le macerie di uno dei reattori distrutti nell’incidente
Nel 2016, il reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl venne coperto da una struttura ideata per confinare le radiazioni nucleari e proteggere le rovine dalla pioggia. L’acqua può infatti funzionare da moderatore di neutroni, cioè rallentarli, aumentando così la probabilità che possano innescare la reazione di fissione nucleare nell’uranio ancora presente nelle stanze più basse del reattore. Da allora i rilevatori che conteggiano i neutroni non avevano più riportato aumenti, fino a qualche tempo fa. I conteggi nella stanza 305/2 continuano infatti ad aumentare, seppure lentamente. L’ipotesi dei ricercatori dell’Institute for Safety Problems of Nuclear Power Plants di Kiev, ipotizzano che man mano che i materiali contenenti uranio si asciugano i neutroni diventano più efficaci nell’innescare le reazioni di fissione. Gestire questo problema non sarà facile, perché le radiazioni in quella zona sono troppo intense per permettere agli operatori di avvicinarsi a installare nuovi sensori. Un’idea è quella di costruire un robot che possa sopportare le radiazioni e possa inserire nei materiali contenenti uranio delle barre di carburo di boro che rallentino la fissione [Science]

4 Le vignette di xkcd hanno aperto il dibattito sulle pratiche della ricerca scientifica
Alla fine di aprile, Randall Munroe, l’ideatore e disegnatore del fumetto online satirico xkcd, ha pubblicato una striscia in cui elencava le domande che più spesso motivano le pubblicazioni scientifiche. In breve tempo, diversi gruppi hanno riadattato le vignette per descrivere la dinamica nella loro area scientifica, dall’epidemiologia alla sociologia. Il messaggio comune è che il sistema di incentivi che è stato costruito spinge a pubblicare con un ritmo elevatissimo, magari spezzettando in più articoli i risultati di un unico esperimento o esagerando le conclusioni degli studi. La pandemia di Covid-19 ha esacerbato questa tendenza [The Atlantic]

5 Una falla nel sistema operativo degli iPhone sfruttata dal governo cinese contro gli Uiguri
Dal 2018 gli hacker cinesi non possono più partecipare alle competizioni organizzate all’estero. Più o meno nello stesso periodo è stata istituita una competizione tutta cinese, la Tianfu Cup, e a novembre del 2018 si è tenuta la prima edizione. In quell’occasione la Tianfu Cup è stata assegnata a un hacker cinese che ha scoperto una vulnerabilità nel sistema operativo degli iPhone che poteva essere sfruttata dal browser Safari. Tuttavia, prima che Apple rendesse disponibile, a gennaio del 2019, l’aggiornamento del sistema per correggere la falla, il codice dell’hacking era finito nelle mani del governo cinese che lo aveva utilizzato per spiare la minoranza musulmana degli Uiguri, che sottopone da anni a torture, abusi e discriminazioni. A scoprirlo un team di Google nell’agosto del 2019 [MIT Technology Review]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Un terzo richiamo del vaccino di Moderna sembra essere efficace contro le varianti preoccupanti, quelle emerse in Sud Africa, B.1.351, e Brasile, P.1. Il richiamo ad hoc per la variante B.1.351 offre una protezione ancora maggiore contro questa variante. Si tratta dei risulti preliminari delle prime fasi degli studi clinici [The New York Times]
×  Uno studio condotto in Qatar, ha dimostrato che il vaccino di Pfizer/BioNTech è altamente efficace nell’evitare infezioni sintomatiche dovute alla variante B.1.351 [Nature]
×  Solidarity, lo studio clinico internazionale promosso dall’OMS, testerà tre nuovi farmaci sui pazienti ospedalizzati [Nature]
×  Il vaccino Johnson & Johnson negli Stati Uniti viene percepito come vaccino di “serie B”. Per ricostruire la sua reputazione presso i cittadini, bisogna riconoscere i “difetti” del vaccino, non negarli, e dare ascolto alle preoccupazioni delle persone [The Atlantic]
×  La Germania somministrerà AstraZeneca a tutti gli adulti e non più solo agli over 60. Il Regno Unito, invece, offrirà un vaccino alternativo agli under 40 e non più solo agli under 30. Queste decisioni rispecchiano le diverse situazioni epidemiologiche dei due paesi [Reuters]
×  L’amministrazione Biden ha intenzione di avviare una negoziazione con la World Trade Organization per sospendere temporaneamente la proprietà intellettuale sui brevetti dei vaccini contro Covid-19 [Vox]
×  Dal summit di Porto i leader europei hanno risposto chiedendo a USA e Regno Unito di eliminare prima di tutto il blocco alle esportazione dei vaccini [Politico EU]
×  La campagna di test autosomministrati nei licei francesi dovrebbe partire il 10 maggio, ma in molti casi le scuole non hanno ancora ricevuto i kit [Le Monde]
×  Il ruolo dei test antigenici rapidi nel contenimento dell’epidemia: il caso della Slovacchia [Science] e quello del Regno Unito [The Lancet]