Il ruolo dei test antigenici rapidi nel controllo dell’epidemia

[pubblicato su Scienza in rete il 14 gennaio 2022]

Dallo scorso lunedì, nel Regno Unito le persone asintomatiche che ottengono un risultato positivo da un test antigenico rapido, anche effettuato a casa autonomamente, non devono sottoporsi a un test RT-PCR di conferma. Il motivo della decisione presa dalla UK Health Security Agency (UKHSA), l’agenzia di salute pubblica britannica, è l’elevata prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione inglese. Stando all’ultimo rapporto pubblicato dall’Office for National Statistics, che esegue test settimanali su un campione rappresentativo della popolazione, circa il 6,7% dei cittadini inglesi sarebbe in questo momento contagiato, un totale di circa 4 milioni di persone.

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Omicron corre: fondamentali i richiami

[pubblicato su Scienza in rete il 19 dicembre 2022]

Nell’aggiornamento pubblicato venerdì sulla diffusione della variante Omicron in Inghilterra, la UK Health Security Agency (UKSHA), l’agenzia di salute pubblica britannica, ha stimato che dei tamponi positivi effettuati il 14 dicembre, il 54,2% siano da attribuire alla variante Omicron. La situazione non è uniforme: Londra sembra essere più avanti del resto della nazione, con Omicron responsabile di più dell’80% dei nuovi contagi. Ma il dato più preoccupante riguarda la velocità con cui la variante si sta diffondendo e sta sostituendo Delta. Due giorni prima, il 12 dicembre, la prevalenza era al 33% e un giorno prima al 42%. In tutte le regioni inglesi tranne quella sudoccidentale, il tempo di raddoppio dei casi di Omicron è inferiore a due giorni, nella regione di Birmingham è in media di un giorno e mezzo. Per confronto, tra fine maggio e inizio luglio quando la Delta ha investito il paese rimpiazzando Alfa, lo studio REACT-1 condotto dall’Imperial College stimava un tempo di raddoppio di 17 giorni.

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Omicron raddoppia ogni due giorni nel Regno Unito. Da noi? Non lo sappiamo

[pubblicato su Domani il 18 dicembre 2021]

  • Omicron è la variante del Sars-CoV-2 più trasmissibile che abbiamo visto finora, e con la maggiore capacità di eludere la risposta immunitaria sviluppata dopo vaccinazione o infezione naturale.
  • Due dosi di vaccino offrono una protezione estremamente ridotta dal contagio, mentre sembrerebbe che quella dalla malattia grave resti sostanziale, almeno per i vaccini a mRna. Una terza dose di Pfizer sembra riportare la protezione sia dal contagio sia dalla malattia grave.
  • E in Italia cosa sta succedendo? Non è chiaro se stiamo raccogliendo i dettagli dei risultati dei test Pcr sui tamponi positivi, che ci permetterebbero di capire anche solo approssimativamente come stanno le cose. Se lo stiamo facendo questi dati non sono pubblici. L’Istituto superiore di sanità, che abbiamo contattato per un commento, non ha risposto alle nostre richieste.

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Immagine di copertina: Number 10 (CC BY-NC-ND 2.0).

La sfida dell’IA per l’Italia: colloquio con Nicolò Cesa-Bianchi

[pubblicato su Scienza in rete il 10 dicembre 2021]

A metà novembre i quattro atenei milanesi, Statale, Bicocca, Bocconi e Politecnico, hanno annunciato la nascita di una unità locale di ELLIS, l’associazione europea di ricercatori sull’intelligenza artificiale e il machine learning. Una settimana dopo il Consiglio dei Ministri ha approvato il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale per il triennio 2022-2024, sviluppato dal Ministero dell’Università e della Ricerca insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. In un certo senso, l’accordo stretto dalle quattro università milanesi per collaborare all’interno di ELLIS rappresenta un esperimento su scala metropolitana di quello che il Programma Strategico vorrebbe che avvenisse a livello nazionale. Abbiamo parlato di questi temi con Nicolò Cesa-Bianchi, informatico all’Università Statale di Milano e attuale coordinatore della ELLIS Unit milanese.

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Cosa sappiamo su Omicron, e cosa possiamo aspettarci

[pubblicato su Scienza in rete il 3 dicembre 2021]

Lo scorso venerdì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha designato la variante B.1.1.529 del SARS-CoV-2 come variant of concern, variante preoccupante e gli ha assegnato la lettera greca Omicron. È stata rilevata per la prima volta in una manciata di campioni prelevati l’8 novembre nella provincia del Gauteng in Sudafrica, dove è in corso un rapido aumento dei casi. Oltre all’accelerazione del contagio, la variante preoccupa per il gran numero di mutazioni presenti nel  suo genoma, più di 50. Oltre 30 di queste si trovano sulla parte dell’RNA virale che determina la forma della proteina spike del virus, quella responsabile per l’ingresso del virus nelle cellule dell’ospite, e che rappresenta il bersaglio degli anticorpi prodotti in seguito all’infezione o alla vaccinazione. La variante Omicron è stata rilevata in una serie di stati dell’Africa meridionale e poi in diversi paesi del mondo, compresi quattro casi in Italia originati da un cittadino residente in Campania rientrato da un viaggio in Mozambico che ha poi contagiato i suoi familiari e altri conoscenti.

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Covid-19 e variante Omicron: quando raggiungeremo lo stato di endemia?

[pubblicato su Domani il 27 novembre 2021]

  • Se Sars-CoV-2 seguisse il percorso che si ipotizza abbiano seguito gli altri quattro coronavirus endemici, gli scienziati ritengono che uno stato di endemia benigno, ovvero con un basso tasso di letalità nella popolazione, sarà raggiunto quando in media la prima infezione si verificherà tra i 4 e i 5 anni di età.
  • L’infezione naturale nei bambini sotto i 5 anni potrebbe essere preferibile alla vaccinazione, se conferisse un’immunità duratura dalla malattia grave capace di proteggere al momento delle reinfezioni nella vita adulta e potrebbe anche contribuire a mantenere la circolazione del virus sufficientemente alta per permettere che gli adulti mantengano aggiornata la loro immunità con incontri frequenti col virus.
  • Ma sappiamo ancora troppo poco sugli effetti di lungo termine dell’infezione nei bambini e sulle caratteristiche dell’immunità che si costruirebbero con un’infezione naturale nei primi anni di vita. Le decisioni di salute pubblica nei prossimi mesi devono dunque tenere conto di queste incertezze.

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Immagine di copertina di UN Women Asia and the Pacific (CC BY-NC-ND 2.0).

SARS-CoV-2 e nuova variante: come arriveremo all’endemia?

[pubblicato su Scienza in rete il 26 novembre 2021]

Venerdì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha assegnato alla nuova variante del SARS-CoV-2 B.1.1.529, l’etichetta di variante preoccupante e l’ha denominata Omicron. È stata rilevata per la prima volta in Sudafrica in un campione prelevato il 9 novembre scorso e sembra essere associata a un veloce aumento dei casi nel paese. Diversi paesi, tra cui anche l’Italia, hanno imposto limitazioni ai viaggi dal Sudafrica e da altri sei paesi del continente africano dove ci sono casi segnalati. Un primo caso di variante Omicron è stato rilevato anche in Europa, in una donna non vaccinata rientrata in Belgio dall’Egitto e senza legami diretti col Sudafrica o con gli altri sei paesi banditi. L’OMS ha invitato alla cautela. Serviranno diverse settimane per capire se il grande numero di mutazioni presenti sulla proteina spike, responsabile per l’ingresso del virus nelle cellule dell’ospite, hanno implicazioni per la diagnostica, i vaccini e i trattamenti a nostra disposizione. La preoccupazione è che possa essere più trasmissibile e capace di evadere la risposta immunitaria suscitata dai vaccini e dalle infezioni rispetto alle precedenti varianti, compresa la Delta.

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Il machine learning migliora le previsioni meteo

[pubblicato su Scienza in rete il 13 novembre 2021]

Il sogno di Fenwick Cooper era quello di sviluppare un modello matematico per descrivere il moto turbolento dei fluidi, un problema sul quale i fisici si sono scervellati per cento anni. «Mi sono reso conto che non sarei stato io a scoprire questa nuova incredibile teoria». Così Cooper, che oggi collabora con lo European Centre for Medium-Range Weather Forecast (ECMWF), è sceso a compromessi e si è specializzato in modelli numerici della turbolenza, «questo è il percorso che mi ha portato a conoscere e impiegare sistemi di machine learning per descrivere la dinamica dell’atmosfera e degli oceani».

Cooper è l’autore di uno studio su come gli strumenti di machine learning potrebbero migliorare il sistema di previsioni integrato dell’ECMWF sulla temperatura dell’aria e la velocità del vento vicino alla superficie terrestre. Lo studio è stato finanziato al 50% dalla International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB) con sede a Bologna ed è stato presentato per la prima volta lo scorso 9 novembre in un seminario online.

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Vaccino, a chi serve davvero la terza dose e perché sappiamo così poco sugli effetti

[pubblicato su Domani il 9 ottobre 2021]

  • Lunedì, nel raccomandare la terza dose per le persone immunocompromesse, l’agenzia del farmaco europea EMA ha considerato due studi su pazienti con trapianto di organo solido.
  • Per queste popolazioni particolari, si hanno a disposizione solo informazioni riguardo l’immunogenicità dei vaccini ma non riguardo l’efficacia verso l’infezione o le forme severe o letali della malattia. In altre parole non si può stimare di quanto i vaccini riducano il rischio di infettarsi e ammalarsi.
  • Tra le popolazioni meno numerose per cui viene raccomandata la somministrazione della terza dose c’è quella delle persone con difetti congeniti del sistema immunitario.

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Immagine di copertina da Pixnio.

Algoritmi in medicina: come vigilare sulla loro affidabilità

[pubblicato su Scienza in rete il 9 novembre 2021]

Due anni fa Facebook ha inserito nella sua applicazione la funzione “Why am I seeing this post?” per permettere ai suoi utenti di capire di più sul funzionamento dell’algoritmo che regola il news feed, il flusso di post di amici, amici degli amici, pagine e gruppi che ci viene mostrato quando accediamo. È uno dei tentativi per rendere più trasparente e comprensibile il complicato algoritmo, o più correttamente l’insieme di complicati algoritmi, che animano la più grande piattaforma digitale di interazioni sociali del mondo, non solo per gli utenti ma prima di tutto per gli stessi programmatori che l’hanno costruita.

Ora immaginiamo che l’algoritmo in questione invece di decidere quali post visualizzare e in che ordine, analizzi l’immagine di una radiografia del torace e suggerisca ai medici che ci hanno in cura la diagnosi di polmonite. Come viene utilizzata questa informazione? E come viene comunicato ai pazienti l’esito dell’algoritmo e il ruolo che questo ha avuto nel suo piano terapeutico? Una delle strategie proposte per rendere più affidabili, accettabili e utilizzati gli algoritmi di machine learning in ambito medico è quella di corredarli con sistemi di explanation, spiegazione, nello stile del “Why am I seeing this post?”. Nel caso dell’immagine radiografica del torace, un esempio di spiegazione potrebbe essere una mappa di rilevanza, che mostra cioè su quali aree dell’immagine l’algoritmo si è “concentrato” di più per arrivare alla classificazione di “polmonite”.

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