Letture per il finesettimana #1

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 18 settembre 2020]

Buon venerdì,
questa settimana parliamo di fosfina nell’atmosfera di Venere, incendi in California, di come anche le prove scientifiche più solide (figuriamoci quelle incerte) passino attraverso il filtro delle emozioni, il ‘vaccino di Oxford’ contro COVID-19, immunità dei pipistrelli e test rapidi.
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1 Trovati possibili segni di vita nelle nubi di Venere
Osservando la luce emessa dall’atmosfera di Venere, gli scienziati hanno rilevato la presenza della molecola fosfina a una concentrazione di 20 parti per miliardo. Attualmente gli unici processi chimici che conosciamo in grado di giustificare questa osservazione sono quelli di ossidoriduzione effettuati da microrganismi anaerobi [The Economist]

2 L’estensione degli incendi che hanno colpito la California quest’anno è dovuta al cambiamento climatico. Ma anche a una cattiva manutenzione delle foreste
Fino all’inizio del 1900 le foreste della Sierra Nevada venivano gestite con periodici incendi controllati per diminuire il rischio di devastanti incendi spontanei. La pratica venne abbandonata e, secondo i dati raccolti nel 2015, la foresta era più densa di un secolo prima. Ma non in salute. A causa del cambiamento climatico i periodi di siccità sono diventati sempre più frequenti e si è diffusa nella zona una specie letale di insetti. Gli alberi sono morti in grande quantità e cadendo al suolo si sono mescolati con la vegetazione sottostante creando uno strato di legna secca pronta a prendere fuoco. Riprendere la pratica degli incendi controllati adesso è difficile: il cambiamento climatico ha ridotto enormemente le giornate dell’anno con le condizioni meteo adatte (secche ma non troppo) [San Francisco Chronicle]

3 Quando i fatti generano in noi emozioni negative tentiamo di ignorarli
Le nostre emozioni filtrano le informazioni che riceviamo, anche se sono basate su solide prove scientifiche. E, quando l’argomento diventa questione di identità, essere più competenti o più esperti o più colti, finisce per esasperare questa tendenza. Tim Harford, l’undercover economist del Financial Times, ha pubblicato un nuovo libro in cui racconta qual è il nostro rapporto con i numeri che descrivono aspetti sensibili della realtà in cui viviamo. Il suo consiglio è di contare fino a 3 [The Guardian]

4 Cosa possono insegnarci i pipistrelli sull’immunità alla COVID-19?
Tra i virus che raggiungono gli umani tramite un salto di specie, quelli arrivati dai pipistrelli sono più virulenti rispetto a quelli originati da altri mammiferi. Eppure, per loro non rappresentano un grosso pericolo. Il sistema immunitario innato dei pipistrelli produce grandi quantità di interferone innescando la prima risposta all’attacco del virus e impedendogli di replicarsi (nei casi gravi di COVID-19 si è osservata una risposta ritardata e incontrollata del sistema immunitario innato). Inoltre, i virus che si sono evoluti insieme ai pipistrelli sono diventati resistenti a una delle risposte del sistema immunitario innato degli esseri umani: la febbre. Anche la comprensione della parte adattiva della risposta immunitaria sembra promettente per sviluppare trattamenti e vaccini [Financial Times]

5 Come hanno fatto Sarah Gilbert e il suo team di Oxford ad arrivare così lontano, così velocemente nello sviluppo di un vaccino contro la COVID-19?
“I tempi per ottenere i primi risultati sull’efficacia, obiettivo dello studio clinico di fase 3 attualmente in corso, dipendono dal livello di trasmissione del virus all’interno del gruppo di pazienti vaccinati. Quindi difficili da prevedere. Anche quando avremo dimostrato l’efficacia del vaccino, la strada sarà ancora lunga, dovremo non solo produrlo, ma anche spostarlo nel mondo e far sì che i centri vaccinali riescano a vaccinare le persone. È necessario quindi abbassare un po’ le aspettative delle persone” [Life sicentific – BBC Radio 4]

6 Quanto sono promettenti i test rapidi per la ricerca dell’antigene del virus SARS-Cov-2?
I test che cercano gli antigeni del nuovo coronavirus sono in corso di sviluppo in diversi Peaesi del mondo e in alcuni sono già stati approvati dalle autorità farmaceutiche. Più veloci ma meno sensibili rispetto al test che ricerca l’RNA virale nella saliva con la tecnica della PCR. Il risultato arriva in qualche decina di minuti ma la probabilità di identificare un positivo è tanto più piccola quanto più tempo è passato dalla prima manifestazione dei sintomi. Il rischio è di ottenere un senso di falsa sicurezza inducendo le persone a non rispettare i comportamenti utili a contenere il contagio [Nature]

Pubblicato da

Chiara Sabelli

Cerco. E, quando trovo, racconto. Giornalista scientifica freelance. Fisica di formazione, in finanza dopo il PhD.

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