Antivirali contro SARS-CoV-2: come funzionano e come sono stati scoperti

[pubblicato su Scienza in rete il 12 febbraio 2022]

Il primo ciclo del farmaco antivirale Paxlovid, sviluppato dalla multinazionale statunitense Pfizer contro Covid-19, è stato somministrato la scorsa settimana all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma a un uomo di 54 anni con patologie cardiovascolari che lo esponevano a un rischio aumentato di andare incontro alle forme più gravi dell’infezione. Il trattamento per essere efficace deve cominciare entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi e prevede l’assunzione di tre pillole due volte al giorno per cinque giorni. Delle tre pillole, due contengono il principio attivo nirmatrelvir, una molecola capace di inibire il processo di replicazione del SARS-CoV-2 all’interno della cellula ospite. La terza pillola contiene invece il ritonavir, un agente antivirale inizialmente formulato per trattare l’infezione con HIV, il virus che causa l’AIDS, e che serve a mantenere alta la concentrazione del nirmatrelvir nel sangue per un tempo sufficientemente lungo ad avere l’effetto desiderato.

Continua a leggere Antivirali contro SARS-CoV-2: come funzionano e come sono stati scoperti

L’ecstasy può curare il disturbo da stress post-traumatico? Il dibattito è aperto

[pubblicato su Scienza in rete il 15 ottobre 2021]

Secondo l’American Psychiatric Association, ogni anno circa il 3% della popolazione statunitense adulta è colpita dal disturbo da stress post-traumatico (PTSD, dall’inglese post-traumtatic stress disorder). Un’incidenza simile viene stimata anche in Europa, dove una recente rassegna indica che circa 8 milioni di adulti ogni anno sviluppano il disturbo. Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), curato dall’Amercian Psychiatric Association e giunto alla quinta edizione, una persona può ricevere una diagnosi di PTSD solo se è stata esposta, direttamente o indirettamente, a un evento traumatico o stressante durante la propria vita. Le persone che ne soffrono hanno flashback che li riportano a quell’evento, evitano luoghi o persone che possano ricordarglielo, sono irritabili, aggressive e in continuo stato di allerta e possono soffrire di attacchi di panico. Inizialmente il disturbo è stato studiato soprattutto nei veterani di guerra, ma si è capito che anche altri tipi di esperienze possono causarlo, come per esempio stupri o minacce di stupro.

I trattamenti sviluppati per questa condizione sono sia psicoterapici che farmacologici, ma una porzione importante delle persone che soffrono di PTSD non traggono giovamento da questi trattamenti. Per questo motivo la notizia, pubblicata a maggio, che il primo studio clinico di fase 3 di un trattamento psicoterapico associato all’assunzione di MDMA (conosciuta anche con il nome di ecstasy) abbia osservato un’efficacia elevata, ha ricevuto molta attenzione.

Continua a leggere L’ecstasy può curare il disturbo da stress post-traumatico? Il dibattito è aperto

Letture per il finesettimana #36

[pubblicato su Scienza in rete il 12 giugno 2021]

Buon sabato,
questa settimana parliamo di come il cervello percepisce lo stato dei nostri organi interni, dell’intelligenza artificiale di sciame per automatizzare le diagnosi, del ruolo degli zoo nel costruire consapevolezza sulle questioni ambientali, dell’approvazione del primo trattamento contro Alzheimer negli Stati Uniti e di un approccio preventivo al trattamento della pedofilia. Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l’iscrizione)

1 Interocezione: come percepiamo lo stato interno del nostro corpo
Il neurochirurgo Wilder Penfield negli anni ’30 del Novecento studiò come le funzioni motorie associate a diverse parti del corpo, come braccia e gambe, erano mappate nel cervello. Il risultato fu l’ormai famoso omuncolo, una rappresentazione della superficie del nostro corpo disegnata sulla superficie rugosa del cervello. Ma quando Penfield provò a studiare la percezione degli organi interni, il quadro che emerse era molto meno chiaro. Dopo quasi un secolo, gli scienziati cominciano a illuminare questo intricato problema, anche grazie a nuove tecniche sperimentali. Le loro scoperte potrebbero mettere in discussione la distinzione che viene tradizionalmente fatta tra disturbi fisici e mentali [Science]

2 Diagnosi automatizzate: l’intelligenza artificiale di sciame può risolvere i problemi legati alla privacy
Gli algoritmi di machine learning utilizzati per automatizzare la diagnosi di una patologia hanno bisogno di campioni di dati estremamente grandi. Spesso si tratta di dati sensibili, archiviati nei sistemi di più ospedali o centri di cura. Normalmente i dati vengono raccolti in unico server per essere analizzati centralmente ma questo li rendere estremamente vulnerabili agli attacchi esterni. Un gruppo di ricercatori del German Center for Neurodegenerative Diseases ha mostrato, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature, che un particolare tipo di machine learning, chiamato “di sciame”, è in grado di analizzare i dati in maniera decentrata e quindi più sicura [Die Spiegel]

3 Gli zoo sono davvero così impegnati nella conservazione delle specie a rischio?
Alla fine del Novecento, gli zoo hanno iniziato a proporsi attivamente come promotori della conservazione animale. Gli animali dello zoo, secondo questa nuova narrativa, sarebbero popolazioni di riserva per gli animali selvatici minacciati, nonché “ambasciatori” per le loro specie, insegnando agli umani a prendersi cura della fauna selvatica. Ma come, esattamente, gli zoo contribuiscono alla conservazione degli animali selvatici? Nel 2018, un’analisi degli articoli scientifici prodotti tra il 1993 e il 2013 dai membri di una delle associazioni più grandi al mondo (e che richiede agli iscritti di avere un ruolo attivo nella conservazione) tra il 1993 e il 2013 ha mostrato che solo il 7% ogni anno riguarda la “conservazione della biodiversità”. La reintroduzione in natura, poi, è il destino di pochissimi animali tenuti negli zoo, che più di frequente muoiono di vecchiaia o vengono sottoposti a eutanasia. Diverse ricerche condotte sui visitatori degli zoo, hanno rivelato che il loro obiettivo non è conoscere la crisi della biodiversità, ma piuttosto divertirsi. Esattamente le stesse ragioni che motivavano i visitatori dell’Ottocento. Un estratto dal libro di prossima uscita “Wild Souls: Freedom and Flourishing in the Non-Human World.” di Emma Marris [The New York Times]

4 L’approvazione negli Stati Uniti della prima cura per l’Alzheimer genera molti dubbi
Lunedì la Food and Drug Administration, l’agenzia dei farmaci statunitense, ha concesso autorizzazione condizionale al farmaco contro la malattia di Alzheimer Aduhelm (aducanumab). Si tratta del primo trattamento diretto a un meccanismo che viene ritenuto una delle cause della malattia, ovvero l’accumulazione di una proteina tossica che distruggerebbe i neuroni provocando la demenza. La decisione dell’agenzia arriva nonostante il parere contrario di un comitato di esperti indipendenti convocato lo scorso anno. A essere in dubbio è l’efficacia del farmaco a livello cognitivo. L’FDA ha concesso autorizzazione condizionale per capire, dall’uso su larga scala nella popolazione malata (circa 6 milioni negli Stati Uniti), se l’eliminazione di questa proteina tossica si traduca in un beneficio a livello cognitivo. Si tratta di un approccio regolatorio molto inusuale che l’agenzia non seguiva da decenni. Ora bisognerà capire se i medici prescriveranno il farmaco, che se avesse ampia distribuzione farebbe guadagnare miliari di dollari alla società Biogen che lo commercializza [STAT News]

5 Trattare la pedofilia preventivamente (ma senza riportare gli abusi già commessi)
È questo l’approccio del Prevention Project Dunkenfeld, avviato nel 2005 dal sessuologo tedesco Klaus Beier in Germania. In questi 15 anni migliaia di persone, quasi tutti uomini, si sono rivolti al programma, i cui esiti sono difficili da valutare per ora. Alcuni di loro hanno confessato di aver già commesso abusi su bambini, ma non sono stati denunciati. Questo è possibile perché in Germania non esiste una legge che obbliga i meidici a riportare incidenti del genere di cui siano venuti a conoscenza durante la propria attività professionale. Ma questo modello è esportabile fuori dal paese? [Undark]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  “Durante una pandemia, la salute di nessuno è completamente nelle sue mani. Nessun campo di ricerca dovrebbe saperlo più della sanità pubblica. […] Forse è per questo che così tanti esperti di salute pubblica sono stati colti di sorpresa quando, il 13 maggio, i Centers for Disease Control and Prevention hanno annunciato che gli americani completamente vaccinati non avevano più bisogno di indossare la mascherina nella maggior parte dei luoghi chiusi”. Il giornalista Ed Yong, vincitore di uno dei due premi Pulitzer assegnati quest’anno nella categoria “explanatory reporting”, riflette sulle origini e le conseguenze dell’approccio individualistico degli Stati Uniti alla gestione della pandemia [The Atlantic]
×  Solo dieci paesi africani, tutti piccoli, saranno probabilmente in grado di raggiungere l’obiettivo fissato dall’OMS sulle vaccinazioni (10% della popolazione vaccinata entro settembre 2021) [The New York Times]
×  Oltre il 90% dei nuovi casi registrati nel Regno Unito sono dovuti alla variante Delta, emersa in India, che è ritenuta la principale responsabile dell’aumento dei casi nel paese che ha messo in dubbio le riaperture previste per il 21 giugno prossimo [The Guardian]
×  Avremo bisogno di una terza dose di vaccino? Se sì, quando e perché? [The New York Times]
×  Le quattro domande più urgenti sulla sindrome post Covid [Nature]
×  Fare il richiamo con il vaccino Pfizer/BioNTech dopo aver ricevuto il vaccino la prima dose del vaccino AstraZeneca potrebbe conferire una protezione paragonabile a quella di chi ha ricevuto Pfizer/BioNTech in entrambe le somministrazioni [Science]

Letture per il finesettimana #32

[pubblicato su Scienza in rete il 15 maggio 2021]

1 I modelli di linguaggio potrebbero rivoluzionare i motori di ricerca
Un gruppo di ricercatori di Google ha proposto un cambiamento radicale nel modo di progettare i motori di ricerca, abbandonando l’approccio di PageRank, l’algoritmo al cuore del motore di ricerca della compagnia progettato più di vent’anni fa. Sarebbe sostituito con un modello statistico di linguaggio, simile a BERT o GPT-3, che permetterebbe agli utenti di porre una domanda e ricevere una risposta elaborata sulla base della “lettura” dei contenuti web più rilevanti e corredata dai riferimenti alle fonti [MIT Technology Review]

2 Un nuovo rapporto dell’EPA avverte che negli Stati Uniti non c’è paese, città o comunità rurale che non sia colpita dagli effetti del cambiamento climatico
La pubblicazione di questo rapporto è stata a lungo rimandata dall’amministrazione Trump che per quattro anni ha minimizzato gli impatti delle emissioni di gas serra. Questi impatti si vedono ormai molto bene anche sul territorio degli Stati Uniti, con la diminuzione dei ghiacci perenni in Alsaka e di quelli invernali nei Grandi Laghi, l’aumento nella frequenza delle ondate di calore, e con le stagioni degli incendi e dei pollini che cominciano prima e durano più a lungo. L’agenzia di protezione ambientale avverte che il paese è entrato in un “territorio sconosciuto” in cui gli effetti del cambiamento climatico sono più visibili, variano più velocemente e diventano più estremi [The Washington Post]

3 Nell’inferno della dipendenza dagli oppiacei
I farmaci oppiacei, tra cui tramadolo, ossicodone, morfina e fentanyl, hanno creato un’emergenza sanitaria negli Stati Uniti, con 40 mila morti di overdose nel 2018. La Francia non è immune a questo fenomeno, anche se con numeri molto più contenuti ma in continua crescita (200 morti nel 2017). Spesso il rapporto con questi farmaci comincia con una prescrizione per controllare il dolore, ma in poco tempo diventa dipendenza e costringe le persone ad aumentare sempre di più le dosi assunte. Il racconto di alcuni cittadini francesi che ne stanno uscendo grazie all’aiuto di centri anti-dipendenza in un reportage di Le Monde [Le Monde]

4 Un dispositivo impiantato nel cervello di un uomo paralizzato gli ha permesso di digitare “col pensiero” 94 caratteri al minuto
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo della Stanford University, è stato ottenuto con un sistema costituito da un’interfaccia cervello-computer e un software di intelligenza artificiale. In un precedente lavoro, il gruppo aveva analizzato i movimenti “immaginati” delle braccia e delle mani durante la scrittura a computer per trasformarli in caratteri, ma aveva raggiunto una velocità di 40 caratteri al minuto, contro quella media di 190. Il nuovo esperimenta ha più che raddoppiato la velocità di battitura, avvicinandola notevolmente a quella media degli anziani sugli smartphone, pari a 115 al minuto. Il paziente coinvolto aveva 65 anni al momento dell’esperimento [Scientific American]

5 Con la pandemia che sembra sotto controllo, i ricercatori americani pianificano conference in modalità ibrida
Il ritorno alla “normalità” delle conferenze in presenza lascia perplessi molti scienziati. Nell’anno appena trascorso, infatti, la virtualità degli incontri scientifici ha permesso di coinvolgere un pubblico molto più ampio senza spendere una fortuna. Le società scientifiche non vogliono rinunciare a questa possibilità e, in vista del ritorno alle attività in presenza, pianificano eventi ibridi, con una parte del pubblico in persona e un’altra parte connessa online. L’organizzazione di questo tipo di eventi non è semplice, spesso richiede due diversi gruppi di coordinamento, ma gli scienziati sono convinti ne valga la pena. Se avranno successo, potrebbero cambiare il modello per le conferenze scientifiche, un po’ come è successo alle pubblicazioni con la diffusione di internet. La modalità ibrida potrebbe facilitare la partecipazione dei ricercatori che hanno bambini piccoli da accudire a casa, o disabilità che gli impediscono di viaggiare [Science]

6 Aggiornamenti COVID-19
×  Una proposta di vaccino efficace su diversi tipi di coronavirus, compresi quelli dei pipistrelli, per prevenire la prossima pandemia [Nature]
×  Ritardare la seconda dose del vaccino di Pfizer/BioNTech conferisce un’immunità più forte ai più anziani [Nature]
×  Il direttore dell’OMS chiede ai paesi ricchi di rimandare la vaccinazione di bambini e adolescenti per donare dosi ai paesi in via di sviluppo [BBC]
×  La richiesta arriva dopo che mercoledì i CDC statunitensi avevano raccomandato l’utilizzo del vaccino Pfizer/BioNTech per i ragazzi fra 12 e 15 anni [The New York Times]
×  Un comitato di esperti indipendenti nominato dall’OMS critica fortemente la reazione globale alla pandemia [Science]
×  In una lettera pubblicata su Science, un gruppo di 18 influenti biologi chiede di condurre una nuova indagine sull’origine del SARS-CoV-2 che consideri seriamente tutte le opzioni, compresa quella della fuoriuscita da un laboratorio [MIT Technology Review]
×  L’allentamento delle misure anti Covid-19 nel Regno Unito potrebbe essere messo in discussione dall’ampia diffusione della variante B.1.617.2, emersa in India [The Guardian]
×  Gli ECDC hanno pubblicato un rapporto sulle varianti del lignaggio B.1.617 e rilevate in un numero sempre maggiore di paesi del mondo [ECDC]

Sofosbuvir: la battaglia continua

[pubblicato originariamente su Scienza in rete il 23/09/2018]

In una seduta pubblica svoltasi a Monaco il 13 settembre, lo European Patent Office (EPO) ha deciso di respingere l’opposizione al brevetto sul farmaco sofosbuvir, un antivirale ad azione diretta utilizzato per curare l’epatite C, di proprietà dalla società farmaceutica Gilead Sciences. La richiesta di opposizione era stata depositata a marzo dello scorso anno simultaneamente in 17 Paesi, tra cui India, Argentina, Brasile, Cina e Stati Uniti, da parte di una serie di organizzazioni non governative e associazioni di pazienti (in Europa Medici Senza Frontiere e Médecins du Monde).

Continua a leggere Sofosbuvir: la battaglia continua