Letture per il finesettimana #4

[originariamente pubblicato su Scienza in rete il 9 ottobre 2020]

Buon venerdì,
questa settimana leggiamo dei Nobel assegnati per la medicina, la fisica e la chimica, di quello che abbiamo imparato finora sull’evoluzione di un caso moderato di infezione da coronavirus, del paragone tra industria dei social media e del tabacco e di quasi 16 mila casi mancanti nel Regno Unito a causa di un foglio di calcolo Excel con un numero di colonne limitato.
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1 Premio Nobel per la chimica alle scienziate di CRISPR
Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato alla francese Emmanuelle Charpentier e all’americana Jennifer Doudna per le “forbici molecolari”. L’Accademia svedese ha premiato le due ricercatrici per lo sviluppo del sistema universale di editing del genoma Crispr-Cas9 [Le Monde]

2 Il Nobel per la fisica ai buchi neri
Al fisico matematico inglese Roger Penrose è andato metà del premio per il suo articolo del 1965 che mostrava che “la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”. L’altra metà del premio è condivisa dagli astrofisici Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per le osservazioni rivoluzionarie di stelle in orbita attorno al centro della Via Lattea che hanno suggerito che un oggetto supermassiccio, invisibile e compatto dovesse risiedere lì [Quanta Magazine]

3 Il Nobel per la medicina è andato a tre scienziati che hanno scoperto insieme l’epatite C
Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice “hanno reso possibili esami del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite”, ha dichiarato l’Assemblea svedese delle scienze. Prima della scoperta del virus dell’epatite C nessuno sapeva perché molte persone che ricevevano trasfusioni di sangue sviluppassero epatite cronica. Alter ipotizzò che un virus allora sconosciuto potesse essere la causa principale della patologia, mentre Houghton isolò il genoma del virus. Rice fornì poi la prova finale che il virus dell’epatite C è in grado di causare da solo l’epatite [Vox]

4 Una rappresentazione grafica del corso di un’infezione da SARS-CoV-2
La grande quantità di dati ormai disponibile ha permesso agli scienziati di ricostruire l’evoluzione di un caso sintomatico di infezione da coronavirus. Dall’esposizione, all’insorgere dei sintomi, fino alla guarigione, come cambia la carica virale? Quando raggiunge il suo picco? Qual è la finestra di tempo più opportuna per effettuare i diversi tipi di test? E qual è l’effetto di mascherine e distanziamento sociale? Un riassunto grafico di quello che abbiamo imparato fin qui [The New York Times]

5 Per regolare i social media prendiamo esempio dall’industria del tabacco
Tim Kendall, ex dirigente di Facebook, ha paragonato i social media all’industria del tabacco in una testimonianza difronte al Congresso. In particolare Kendall ha detto che entrambi si sono impegnati per aumentare la dipendenza dei loro clienti. Favorire la diffusione di disinformazione, teorie cospirazioniste e fake news può essere paragonato all’impiego di sostanze chimiche come i broncodilatatori che permettono al fumo di raggiungere più facilmente i polmoni. Nella lotta alla dipendenza dal tabacco è stato cruciale limitare i luoghi in cui è legale fumare, nello stesso modo i social media dovrebbero fare in modo che contenuti ingannevoli raggiungano il minor numero di persone possibile [MIT Technology Review]

6 La debacle di Excel
Sono 15 841 i casi mancanti nella settimana tra il 25 settembre e il 2 ottobre nel Regno Unito che sono stati comunicati solo successivamente. La responsabilità è di un foglio di calcolo Excel usato per tracciare il numero di casi positivi e che ha un numero limitato di colonne, 16 384. Quando il numero di nuovi casi ha superato questo limite il file non li ha più conteggiati [BBC]

Pubblicato da

Chiara Sabelli

Cerco. E, quando trovo, racconto. Giornalista scientifica freelance. Fisica di formazione, in finanza dopo il PhD.

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